Candidato sindaco indagato conquista ballottaggio ma ora fa passo indietro: “Non votamemi”

Candidato sindaco indagato conquista ballottaggio ma ora fa passo indietro: “Non votamemi”
13 giugno 2017

Il candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio, in testa con il 32% per il ballottaggio del 25 giugno che lo vede in corsa contro Pietro Savona del Pd, fa un passo indietro. “Non votatemi”, e’ il suo appello anomalo. Lo lancia alla luce dell’inchiesta “Mare monstrum” nella quale e’ indagato per corruzione e soprattutto a fronte del ricorso della Procura di Trapani contro la revoca degli arresti domiciliari decisa dal Gip il 3 giugno. “Sono stati i giorni piu’ difficili della mia via vita, ma ho deciso di andare avanti – spiega – sopportando la gogna mediatica per rispetto delle mie liste e dei miei sostenitori, ma sono umanamente devastato perche’ sono stato trattato come un mostro”. Ieri si era detto sorpreso del suo successo. “Adesso – afferma – abbandono la competizione elettorale e rinuncio a ogni impegno e carica politica. Non voglio essere causa di cattiva pubblicita’ per la citta’ e voglio sottopormi al giudizio che mi attende da semplice cittadino”. Fazio non si ritira formalmente per non rimettere in gioco il senatore di Forza Italia Antonio D’Ali’, finito terzo al primo turno, ma invita i cittadini a non votarlo. E se venisse eletto “non accettero’ la carica”.

Fazio afferma di non volere coinvolgere Trapani nella sua vicenda giudiziaria: “Amo questa citta’, non sopporterei di vederla trascinata insieme a me nel fango e non potrei amministrarla con la giusta serenita’ e come merita. Sono accusato senza prove, ma qui ora in ballo c’e’ molto di piu’, c’e’ il destino di una citta’”. Cosi’, assicura: “Se fossi stato eletto al primo turno mi sarei dimesso. Oggi dico non votatemi. Prego i trapanesi di comprendermi. Non ho paura di essere arrestato o commissariato, ma di quello che accadrebbe a Trapani che pagherebbe un prezzo troppo alto. Posso assicurare di avere la coscienza a posto”. Poi annuncia la rinuncia a qualunque carica, anche a quella di consigliere comunale a cui avrebbe diritto se perdesse il ballottaggio. E’ gia’ sospeso per effetto della Legge Severino dalla carica di deputato regionale, dalla quale pero’ spiega che intende dimettersi; cosi’ come rinuncia a qualunque competizione fino a quanto questa storia non sara’ chiusa, quindi, secondo le sue stime, almeno fino al 2020. Resto un uomo delle istituzioni”.

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