“Con Faraone Sicilia non cambia verso”

23 aprile 2014

Manlio Di Stefano, deputato M5S, pubblica sulla propria bacheca Fb una email indirizzata al premier Matteo Renzi dal deputato dem Francesco Ribaudo. Oggetto della mail, una serie di accuse contro Davide Faraone, responsabile welfare e scuola del Pd, piu’ volte finito nel mirino dei 5 Stelle. “Il 16 aprile – spiega Di Stefano – ho ricevuto quest’email dall’onorevole Francesco Ribaudo del Pd che fa gravissime denunce verso Faraone, Crocetta e ‘le frequentazioni di sempre’ in Sicilia”. “Credo sia giusto pubblicarla – prosegue il grillino – sia per il dovere che sento di informare i cittadini del rischio che corrono votando Pd, sia per proteggere il deputato dalle certe ritorsioni che subira’ dal suo partito”. “Ricordate l’ormai datata bagarre tra Nuti e Faraone in aula? – chiede poi Di Stefano – Come sempre, non ci sbagliavamo”. Il contenuto della mail, per il deputato M5S, “e’ fortissimo”. Nella mail, pubblicata interamente, Ribaudo scrive a Renzi che “non puo’ continuare a farsi raccontare la Sicilia dal suo referente Davide Faraone, poiche’ certi comportamenti delle ultime ore, che io definisco arroganti e spregiudicati, possono arrecare davvero molto male al nostro partito, alla nostra terra e alla politica in generale. Il rimpasto della Giunta regionale siciliana e la definizione delle liste europee per la circoscrizione Sicilia- Sardegna, a mio modo di vedere, hanno smascherato il ‘modus operandi’ da capobastone della politica siciliana dello stesso Faraone e questo non possiamo nasconderlo”.

Per Ribaudo, stando almeno alla mail pubblicata da Di Stefano, “il processo di superamento delle correnti avviato” e portato avanti “con il coinvolgimento di tutto il Pd siciliano e nazionale, allo scopo di affrontare uniti la grave crisi economico-finanziaria della Regione, e’ stato bruscamente interrotto dalla scellerata scelta di Faraone di imporre la sua linea di condotta. Cio’ in spregio ad ogni regola di comportamento e umiliando la dignita’ dei componenti della direzione regionale che avevano votato quasi all’unanimita’ un documento programmatico che stabiliva linea, percorso, metodi, programmi e lista dei candidati per le europee”.
Il deputato Pd accusa infatti Faraone di aver “stravolto la lista delle elezioni europee, indebolendola rovinosamente, travolgendo le regole di democrazia interna”.

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“Purtroppo, in Sicilia, Faraone-Crocetta-Cardinale hanno voluto unire la scadenza europea al rimpasto della giunta regionale (il Crocetta bis). Avere stretto accordi di vecchio conio con personaggi che poco hanno a che fare con il Pd – incalza Ribaudo – non fa cambiare la storia della Sicilia. E’ chiaro che l’accelerazione con la quale Crocetta ha nominato la sua giunta poche ore prima della direzione regionale non e’ nient’altro che il frutto di questo accordo cieco di Crocetta-Faraone con altri signorotti della politica isolana, per continuare con lo stesso spartito: da un lato il professionismo dell’antimafia e dall’altro le frequentazioni di sempre”. “Questo – per il deputato dem – non puo’ essere il cambiamento di verso che la gente di Sicilia si aspetta da Renzi. Il segretario e i suoi luogotenenti romani non possono girarsi dall’altra parte facendo finta di non aver visto o non aver capito da chi sono rappresentati”. “Occorre che il Partito democratico mostri attenzione, e se possibile porga una mano alla nostra Isola. Matteo, affidandoti solo a Faraone la Sicilia non riuscira’ a cambiare verso. Continuando di questo passo – mette in guardia Ribaudo – rischiamo di portare il partito e la nostra regione in un punto di non ritorno”.

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