Consip, Lotti un’ora dai pm. I suoi legali: il ministro ha ribadito estraneità

Consip, Lotti un’ora dai pm. I suoi legali: il ministro ha ribadito estraneità
Luca Lotti
14 luglio 2017

Oltre un’ora davanti ai Pm. Il ministro dello Sport Luca Lotti “nel corso di un sereno interrogatorio durato circa un`ora, ha risposto puntualmente a tutte le domande che gli sono state rivolte e ha ribadito con fermezza la sua estraneità ai fatti contestati”, fanno sapere i difensori di Lotti, Franco Coppi ed Ester Molinaro. Il ministro, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Consip, è stato sentito dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dal pm Mario Palazzi.  I responsabili del fascicolo, hanno lasciato gli uffici di Piazzale Clodio intorno alle 11 del mattino per recarsi in un luogo riservato dove, oltre un’ora dopo, è iniziato l’atto istruttorio. Sono due i fascicoli aperti dalla procura di Roma per la fuga di notizie sulla vicenda Consip: una è legata a informazioni giunte ai vertici dell’azienda che sarebbero stati a conoscenza di intercettazioni e pedinamenti in corso: rispondono di rivelazione di segreto d’ufficio il ministro Lotti, il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette e il generale di brigata dell’Arma Emanuele Saltalamacchia, oltre al presidente di Publiacqua Firenze Filippo Vannoni. L’altro filone è riferito agli atti istruttori coperti da segreto di cui sono venuti a conoscenza organi di stampa. Per questa vicenda il Noe venne sollevato dalle indagini che furono affidate al Nucleo investigativo di Roma, e nel fascicolo sono coinvolti il magistrato di Napoli Henry John Woodcock, e la conduttrice di “Chi l’ha visto” Federica Sciarelli. Inoltre risponde di falso il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, che secondo gli inquirenti avrebbe alterato in più punti l’informativa sulla quale si basavano buona parte delle accuse a Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze; e il vice comandante del Nucleo operativo ecologico, Alessandro Sessa, è accusato di depistaggio per aver mentito nel corso di un’audizione testimoniale con i pm.

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