Elezioni Israele, sondaggi: è testa a testa fra Netanyahu e Gantz

Elezioni Israele, sondaggi: è testa a testa fra Netanyahu e Gantz
Benjamin Netanyahu e Benny Gantz
28 febbraio 2020

Per la terza volta in undici mesi, lunedì 2 marzo gli israeliani si recheranno al voto per eleggere i membri del parlamento. Testa a testa fra Benjamin Netanyahu e Benny Gantz, senza che nessuno dei due schieramenti ottenga la maggioranza assoluta alla Knesset. A due giorni dal voto, gli ultimi sondaggi rappresentano un deja vu della situazione di stallo politico che ha portato lo Stato ebraico alle urne tre volte in meno di un anno. Una delle ultime tre rilevazioni rese note oggi (della televisione pubblica Kan) danno il conservatore Likud leggermente avanti sul centrista Blu e Bianco come partito di maggioranza relativa: 35 seggi contro 34, mentre per gli altri due sondaggi (dei quotidiani Israel hayom e Maariv) le due formazioni sono in perfetta parità (con 33 e 34 seggi).

Il dato importante tuttavia è che nessuna delle due coalizioni annunciate otterrebbe i 61 seggi necessari per formare un governo: il blocco della destra di Netanyahu oscilla fra i 57 e i 58 deputati, contro i 56 dello schieramento di centrosinistra (con il sostegno dei partiti arabi) di Gantz. I risultati sono sostanzialmente simili a quelli delle scorse elezioni; l’ago della bilancia – accreditato di 6-7 seggi) – rimane quindi l’Israel Beitenu (Ib) dell’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman, il quale tuttavia ha ribadito le preclusioni già espresse in occasione delle ultime fallite trattative per un nuovo esecutivo: nessun sostegno a Netanyahu, ma nessuna alleanza con i partiti arabi (senza i quali Gantz scenderebbe a 50 seggi, anche contando Ib).

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Stando così le cose non sorprende che in base al sondaggio di Israel Hayom il 38% degli intervistati preveda che un quarto giro alle urne costituisca l’esito più probabile, contro un 31% che prevede un governo di destra e un 9% di centrosinistra. Il sondaggio della Kan è stato condotto su un campione di 1.206 persone, con un margine di errore del 2,9%; quello di Israel Hayom su un campione di 1.040 persone, con un margine di errore del 3%; infine, quello del Maariv su un campione di 534 persone, senza che sia stato indicato alcun margine di errore. askanews

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