Quasi 30.000 rapaci in migrazione sono stati osservati tra aprile e maggio sulle due sponde dello stretto di Messina dai volontari della Lipu nel corso del Campo antibracconaggio e del Progetto rapaci migratori. Lo rende noto la Lipu-BirdLifeItalia in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente in programma per il 5 giugno e dedicata alla tutela della fauna selvatica. La Giornata MOndiale dell’Ambiente è anche l’occasione per un appello per la conferma dell’Operazione Adorno, il servizio antibracconaggio della Guardia Forestale. “La Giornata mondiale dedicata all’Ambiente ci dà l’occasione di sottolineare l’importanza di una presenza costante sullo stretto da parte del Corpo forestale dello Stato, tramite l’Operazione Adorno”, rileva in una nota il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria. “Facciamo dunque appello – aggiunge – affinché tale iniziativa venga confermata anche nei prossimi anni, perché il bracconaggio contro i falchi, pur ridotto negli anni, è un fenomeno ancora presente e ben vivo in questa zona del Paese”. Durante il campo antibracconaggio della Lipu, sul versante calabrese dello stretto, sono stati osservati 9.000 rapaci. Per il 95% sono falchi pecchiaioli, e il resto falchi di palude (127 esemplari) e nibbio bruno (67). Osservate anche 15 cicogne, di cui 10 bianche e cinque nere. Tra le specie più rare avvistate un grifone, tre aquile minori, tre poiana codabianca e un’aquila anatraia minore. Tre le segnalazioni fatte al Nucleo operativo antibracconaggio (Noa) del Corpo forestale dello Stato. “Quest’anno il passaggio di rapaci è stato ridotto a causa delle condizioni meteo avverse”, ha detto il coordinatore del campo Giovanni Albarella, dello staff nazionale della Lipu. Sul versante messinese il Progetto rapaci migratori ha registrato il record di avvistamenti il 2 maggio, con 4.000 falchi pecchiaioli, e il 20 maggio sono stati osservati oltre 100 esemplari di cicogna bianca.
