Gruppo docenti del Sud attaccano il sottosegretario: Faraone dimettiti

Gruppo docenti del Sud attaccano il sottosegretario: Faraone dimettiti
10 agosto 2015

Un gruppo di docenti precari del Sud chiede “le dimissioni immediate” del sottosottosegretario all’Istruzione Faraone Davide. “Non possiamo mettere le nostre vite, nelle mani di chi, pur rivestendo un ruolo chiave all’interno del Miur, non è riuscito a garantire adeguata rappresentanza ai docenti che da anni vivono con la speranza di una vita lavorativa serena – scrivono in una lettere al premier Matteo Renzi – E la cosa più triste è che il sottosegretario è un uomo del Sud, che più di altri dovrebbe conoscere e capire il dramma che intere famiglie hanno vissuto e che continuano a vivere”. Per il gruppo di precari firmatari della missiva (35), “nella ‘buona Scuola’ abbiamo riconosciuto lo sforzo del governo nel volere scardinare sistemi di comodo che all’interno della scuola hanno consentito fannullonerie e soprusi dei dirigenti; una riforma che, se costruita con il concorso di tutti, avrebbe fatto emergere le parti migliori che in essa sono contenute”. “Il piano straordinario di immissioni in ruolo operato dal Miur – sostengono i precari – ha come grande limite quello di tenere ciecamente conto delle sole esigenze di copertura delle cattedre, senza badare alle storie, alle vite ed al rispetto della professione di chi ci sta dietro. La ‘buona scuola’ è stata pensata a misura di alunno, ma anche di docente. Con che spirito noi deportati andremo ad insegnare a 40-45-50 anni fuori dalle nostre provincie, lontani dalle nostre famiglie?” “Ma la cosa che più di tutte ci infastidisce ed è quella per la quale ti chiediamo le dimissioni di Faraone – aggiungono – è che le cattedre nelle nostre provincie ci sono. Insegniamo da anni su posti che ora sembrano fantasma ed è questo che avrebbe dovuto rivendicare il sottosegretario. Ma lui no, si occupa di Sicilia solo per opzionare il posto di miglior oppositore di Crocetta, come se di questo avesse bisogno la nostra terra”.

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