Guerra in casa Pd. D’Alema attacca Renzi: “Partito gestito con arroganza”. Replica Orfini: “Toni da rissa bar”

Guerra in casa Pd. D’Alema attacca Renzi: “Partito gestito con arroganza”. Replica Orfini: “Toni da rissa bar”
21 marzo 2015

di Enzo Marino

dalema orfini-“Creare una grande associazione per la rinascita e il rinnovamento della sinistra, che non sia e non voglia essere un partito, ma che offra spazio per la partecipazione a tantissimi cittadini, membri o no del Pd, che costituiscono una ricchezza che il paese non può disperdere”. E’ la proposta che Massimo D’Alema ha lanciato alle minoranze del Pd, in assise all’Acquario romano per dicutere del tema della democrazia. L’analisi fatta da D’Alema della leadership di Renzi è senza sconti: “Non credo che sull’elezione del presidente della Repubblica abbia prevalso l’afflato unitario, Renzi ha preso questa strada quando ha capito che per un’altra avrebbe perso”. E ancora: “Il Pd non è un grande partito se stiamo al numero degli iscritti, oggi ne ha 250mila, i Ds ne avevano 600mila. Stiamo assistendo a un processo di riduzione della partecipazione politica che non è contrastato ma perseguito come valore positivo”. Una denuncia che la platea ha condiviso con un applauso. “Il fatto che il Pd sia l’unica forza politica rilevante non è positivo – ha spiegato – io preferirei fosse uno dei due poli di una democrazia competitiva perché in questo modo diventa inevitabile il riscucchio al centro e fa del Pd un redistributore di potere che ci fa essere forza di attrazione del trasformismo italiano che ne muta la natura”.

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Secondo D’Alema poi “il saldo tra quelli che se ne vanno, che sono tantissimi, e quelli che vengono non è positivo sia per qualità che per quantità e questo ci porta due problemi: quale destino ha un partito senza popolo ma soprattutto quale è il destino di un popolo che è rimasto senza partito. Condivido chi dice che bisogna dare battaglia dentro il partito, ma si vince giocando all’interno e dall’esterno, Buona parte delle forze che sostengono la leadership di Renzi non è iscritta al Pd e lui le ha organizzate, le Leopolode si vanno diffondendo”. Pertanto, D’Alema propone di fare altrettanto: Trovare un modo creativo di organizzare, non gli iscritti alle correnti del Pd, per piacere no! Ma creare una grande associazione per il rinnovamento e la rinascita della sinistra”. Alla convetion, presenti, fra gli altri, Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Stefano Fassina, Pippo Civati, il renziano Ernesto Carbone e anche esponenti di Sel. l’ultimo affonto è sempre a firma D’Alema che a Renzi, dice senza in realtà nominarlo – gestisce il partito con arroganza. Parole che suonano come una scure e che che fanno divampare subito la polemica tra i dem. Mentre l’ex segretario Bersani le definisce “sacrosante: nel Pd c’è molta gente in sofferenza e disagio”, il presidente del partito Matteo Orfini, renziano, replica via twitter: “Toni degni di una rissa da bar. Così si offende la nostra comunità”.

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