Invasione della POPILLA JAPONICA: giardini e orti a rischio, devastazione in corso I Ondata KILLER a inizio Agosto

Popillia Japonica (pexels) - IlFogliettone.it

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Popillia Japonica, l’insetto invasivo che danneggia orti e giardini: una minaccia silenziosa arrivata dal Giappone

La Popillia Japonica, conosciuta anche come coleottero giapponese, è un insetto originario del Giappone che ha fatto la sua comparsa in Europa nel 2014, portato inconsapevolmente dai traffici commerciali internazionali. In Italia è stato individuato per la prima volta nella Valle del Ticino, ma da allora si è diffuso rapidamente in diverse regioni del Nord, come Piemonte, Lombardia, Liguria e Friuli-Venezia Giulia. Classificato come organismo nocivo da quarantena dall’Unione Europea, il coleottero rappresenta oggi una seria minaccia per agricoltura e giardinaggio, a causa della sua capacità di attaccare oltre 300 specie vegetali e della totale assenza di predatori naturali nel nostro ecosistema.

Per contrastare efficacemente la Popillia Japonica, è essenziale saperla riconoscere in entrambe le sue fasi. Le larve sono bianche, ricurve a forma di “C”, con testa bruna e tre paia di zampe, mentre gli adulti, attivi soprattutto nei mesi estivi, si presentano con un corpo ovale lungo circa un centimetro, caratterizzato da un verde metallizzato e riflessi bronzei sulle elitre. Distintivi sono anche i ciuffi bianchi disposti sui lati dell’addome. Questi coleotteri si nutrono in gruppo, lasciando le foglie scheletrizzate, cioè prive di tessuto e con solo le nervature centrali visibili.

La lotta contro la Popillia Japonica richiede un approccio combinato, basato sulla prevenzione, il monitoraggio e l’intervento diretto. Il controllo visivo delle piante tra giugno e settembre è fondamentale per individuare tempestivamente i primi segni di infestazione. La raccolta manuale, effettuata nelle ore più fresche della giornata, è un metodo ecologico per ridurre la popolazione adulta, mentre l’utilizzo di reti antinsetto rappresenta una valida protezione per colture sensibili, come viti e alberi da frutto.

La lotta biologica con nematodi entomopatogeni rappresenta una delle soluzioni più efficaci per contrastare le larve nel terreno. Questi microrganismi, applicati in modo controllato a settembre e ottobre, penetrano nelle larve e ne provocano la morte in pochi giorni, senza arrecare danni all’ambiente o agli altri organismi. Anche l’olio di neem, utilizzato come repellente naturale, è una risorsa preziosa per l’agricoltura biologica: se applicato con costanza, crea una barriera olfattiva che scoraggia i coleotteri adulti dall’attaccare le piante.

Attenzione alle trappole a feromoni

Tra i metodi più discussi per il controllo della Popillia Japonica ci sono le trappole a feromoni. Questi dispositivi, che attirano gli adulti con odori specifici, devono però essere posizionati lontano dalle piante da proteggere, poiché possono attirare un numero eccessivo di insetti, peggiorando la situazione. In alternativa, si possono utilizzare trappole ecologiche a base di aceto e zucchero, meno efficaci ma più sicure per i piccoli giardini.

Quando l’infestazione raggiunge livelli critici, si può ricorrere a insetticidi specifici, ma solo in casi estremi. Le sostanze autorizzate, come la deltametrina, devono essere utilizzate con estrema cautela e solo nelle ore serali per non danneggiare le api e gli impollinatori. I trattamenti fogliari sono efficaci contro gli adulti, mentre per le larve si utilizzano prodotti da applicare al suolo, sempre nel rispetto delle norme ambientali e con il supporto di tecnici agronomi.

Popillia Japonica (pexels) – IlFogliettone.it

Le piante più a rischio di attacco

Il coleottero giapponese è estremamente polifago e attacca molte piante diffuse nei nostri giardini e nelle coltivazioni agricole. Tra le specie più colpite ci sono la vite, il pesco, il ciliegio, il mais, il pomodoro e le rose. Le larve, invece, prediligono le graminacee e danneggiano tappeti erbosi, campi sportivi e giardini pubblici, causando l’ingiallimento e il disseccamento del prato.

Nonostante la sua pericolosità per le piante, la Popillia Japonica non rappresenta un rischio per la salute umana. Non punge, non morde e non trasmette malattie, ma la sua presenza durante il periodo estivo può rendere sgradevole il tempo trascorso all’aperto. Il vero problema resta l’impatto ambientale e agricolo che questo insetto può generare, motivo per cui è essenziale adottare misure preventive e sostenibili per contenerne la diffusione e proteggere il nostro patrimonio vegetale.