Il quadro economico resta fragile: l’Istat conferma una crescita del Pil ferma allo 0,5% per il prossimo anno, ma lancia un nuovo allarme sul calo del potere d’acquisto delle famiglie, già provate dall’inflazione persistente. Nonostante ciò, l’esecutivo punta a sostenere la domanda interna attraverso misure mirate al ceto medio, con un alleggerimento fiscale sui redditi da lavoro e nuovi interventi sociali.
Tra le prime misure annunciate, una riduzione dell’aliquota intermedia Irpef dal 33% al 32% per i redditi fino a 50.000 euro. L’ipotesi di una nuova rottamazione fiscale resta sul tavolo, sebbene non ancora formalizzata. Parallelamente, il governo conferma la volontà di rafforzare il Fondo sanitario nazionale con ulteriori 2,5 miliardi, portando il totale a 6,5 miliardi, e prevede l’assunzione di 27.000 tra medici e infermieri, oltre a investimenti in prevenzione e un innalzamento del tetto di spesa farmaceutica.
Per le imprese, il DPFP conferma l’Ires premiale: un taglio del 4% dell’imposta per chi reinveste utili in assunzioni o beni strumentali. A questo si aggiunge un nuovo “incentivo orizzontale” alimentato da circa 4 miliardi residui del piano “Transizione 5.0” e da risorse riallocate dal Pnrr.
L’agenda sociale del governo si concentra su misure mirate: l’integrazione mensile di 40 euro per le lavoratrici madri sarà non solo confermata, ma potenziata. Previsti anche il rifinanziamento degli sconti sulle bollette del gas per nuclei familiari numerosi o in difficoltà economica, l’istituzione di un “conto mobilità” con agevolazioni per il trasporto pubblico e il rilancio del bonus natalità.
Parallelamente, cresce l’impegno sul fronte abitativo: il DPFP prevede un potenziamento degli investimenti per alloggi sostenibili e a prezzi accessibili, attingendo in parte al Piano sociale per il clima, dotato di 9,3 miliardi.
Per reperire i 9,5 miliardi necessari a bilanciare la manovra, il governo punta a un riordino delle “tax expenditures”, ovvero gli sconti fiscali oggi sparsi in decine di norme. La mappatura è stata completata e ora si lavora a una razionalizzazione che ne riduca la dispersione. Un ulteriore contributo potrebbe arrivare dall’aggiornamento del catasto, con una revisione dei valori immobiliari per chi ha usufruito dei bonus edilizi negli ultimi anni.
Sul fronte delle entrate, non è esclusa una nuova versione del “contributo di solidarietà” sugli istituti di credito, già utilizzato in passato per fronteggiare emergenze finanziarie.
Tra le voci più rilevanti del documento figura l’impegno crescente sulla spesa militare: 3,5 miliardi nel 2026 (pari allo 0,15% del Pil), 7 miliardi nel 2027 e fino a 12 miliardi complessivi entro il 2028. I fondi potrebbero essere attingibili dal programma europeo Safe, che mette a disposizione 150 miliardi per il riarmo continentale — di cui 15 destinati all’Italia — grazie alla “clausola di salvaguardia nazionale” prevista dal regolamento Ue.
Mentre la manovra prende forma, i dati Istat raccontano una realtà sempre più complessa per le famiglie italiane. Ad agosto, le vendite di beni alimentari sono cresciute in valore (+1,6%) ma calate in volume (-2,2%), segnale chiaro di un’erosione del potere d’acquisto. Il reddito reale disponibile rallenta a +0,3% dopo il +0,7% del trimestre precedente, mentre la propensione al risparmio sale al 9,5%, con un incremento di tre decimi di punto.