“La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza”.
Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato il 33° anniversario della strage di Capaci, sottolineando come la lotta alle organizzazioni criminali debba adattarsi costantemente alle loro evoluzioni.
Il Capo dello Stato ha voluto ricordare con commozione le vittime di quella che definisce “una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”.
Il Presidente ha aggiunto il ricordo di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.
Il Presidente ha definito questi uomini e donne “servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile”, sottolineando la natura strategica di quegli attentati, volti non solo a eliminare magistrati scomodi, ma a terrorizzare l’intera società italiana.
Il richiamo alle nuove generazioni non è casuale: Mattarella ha evidenziato come la lotta alla criminalità organizzata non possa essere delegata solo alle istituzioni, ma richieda un impegno civico diffuso e costante nel tempo.
Particolarmente significativo è l’allarme lanciato dal Presidente sui nuovi volti della criminalità organizzata. Mattarella ha messo in guardia contro “i nuovi legami con attività economiche e finanziarie” e “le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza”.
Questo richiamo evidenzia come le organizzazioni mafiose abbiano saputo adattarsi ai tempi, infiltrandosi sempre più nell’economia legale e sfruttando momenti di debolezza sociale e istituzionale per consolidare la propria presenza sul territorio.
Le parole del Presidente della Repubblica suonano come un monito per tutte le istituzioni e la società civile: i successi ottenuti nella lotta alla mafia non devono far abbassare la guardia. Al contrario, è necessario un impegno costante per comprendere e contrastare le continue trasformazioni di un fenomeno che, pur indebolito, continua a rappresentare una minaccia per la democrazia e lo sviluppo del Paese.
L’anniversario di Capaci diventa così non solo un momento di commemorazione delle vittime, ma anche un’occasione per riflettere sulle sfide attuali e future nella costruzione di una società libera dalla criminalità organizzata.