“Lui è un figliastro, non voglio che erediti nulla”: testamento, soldi, case, ecco come evitare che si becchi i tuoi soldi I La legge parla chiaro e come muoverti con la tua eredità
Eredità (pexels) - IlFogliettone.it
Eredità e testamento, cosa può fare un uomo sposato per lasciare la casa fuori dalla successione familiare: cosa spetta ai nipoti
Gestire il destino dei propri beni dopo la morte è un gesto che racchiude volontà personali, affetti e talvolta anche delicati equilibri familiari. Uno dei casi più discussi è quello di un uomo sposato che desidera lasciare la propria abitazione ai nipoti, escludendo magari i figli della moglie nati da un’altra unione. Una volontà comprensibile, ma che deve necessariamente confrontarsi con i limiti imposti dalla legge, soprattutto in merito alla quota legittima spettante al coniuge superstite.
In Italia, il coniuge ha sempre diritto a una parte dell’eredità, detta quota legittima, che non può essere intaccata neppure da un testamento. Anche se il defunto era in regime di separazione o comunione dei beni, ciò non incide sul diritto successorio del coniuge. Se non ci sono figli, la moglie ha diritto al 50% dell’eredità. L’altra metà può essere destinata liberamente, anche ai nipoti, ma qualunque disposizione che riduca la quota spettante alla moglie sarà passibile di contestazione.
Nel caso in cui l’abitazione sia stata acquistata durante il matrimonio in comunione dei beni, al momento del decesso del marito si apre una doppia valutazione. La metà già appartenente alla moglie resta fuori dalla successione, mentre l’altra metà, intestata al marito, entra nel patrimonio ereditario. Se invece l’immobile era di proprietà esclusiva del marito, tutta la casa sarà oggetto della successione. In entrambi i casi, la moglie potrà comunque far valere i suoi diritti sulla quota spettante per legge.
Chi desidera lasciare la casa ai nipoti ha due strumenti giuridici a disposizione: la donazione con riserva di usufrutto o il testamento. Con la donazione della nuda proprietà, i nipoti diventano subito proprietari, mentre l’uomo conserva il diritto di viverci fino alla morte. Questa opzione, se ben calibrata, consente di abbattere i costi e assicura un passaggio immediato del bene. Il testamento, invece, è adatto per chi preferisce mantenere il controllo della casa fino al termine della vita. Può essere pubblico, davanti a un notaio, oppure olografo, scritto a mano, datato e firmato.
L’impossibilità della rinuncia anticipata all’eredità
Spesso ci si domanda se la moglie possa rinunciare anticipatamente all’eredità per agevolare le volontà del marito. La risposta è negativa. In Italia sono vietati i patti successori, ossia ogni accordo con cui si rinuncia in anticipo ai diritti ereditari. Qualsiasi rinuncia sarà valida solo dopo la morte e dovrà rispettare precise condizioni giuridiche. Nessun documento firmato oggi dalla moglie potrà impedirle domani di esercitare i suoi diritti sulla successione.
Se al momento della successione la moglie ritiene che le sue spettanze siano state lesive, può esercitare l’azione di riduzione. Si tratta di un’azione legale che consente di recuperare la parte mancante della legittima e può colpire tanto le donazioni quanto le disposizioni testamentarie. Il termine entro cui agire è di dieci anni dalla morte del coniuge. È una tutela importante che assicura al coniuge superstite il rispetto dei propri diritti successori.

Donazioni e atti durante il matrimonio: cosa incide sull’eredità
Non tutte le liberalità fatte in vita influenzano la quota ereditaria. Piccoli aiuti o spese ordinarie, anche verso parenti o coniugi, non vengono conteggiati. Ma se il marito ha compiuto donazioni importanti o ha rinunciato a crediti in favore della moglie, tali atti possono rientrare nel calcolo dell’eredità, riducendo la parte disponibile per altri beneficiari. È dunque essenziale valutare ogni atto patrimoniale in un’ottica di bilancio successorio complessivo.
La corretta determinazione della quota disponibile e la redazione di atti validi e inattaccabili richiede una stima precisa dell’attivo ereditario. Bisogna tenere conto del valore degli immobili, dei beni mobili, delle eventuali passività e delle donazioni già fatte. Rivolgersi a un notaio o a un avvocato esperto in diritto successorio è fondamentale per evitare errori e garantire che la volontà del testatore sia rispettata nel pieno rispetto della legge. Solo così si potrà destinare ai nipoti un bene importante come la casa, senza lasciare spazio a contenziosi.
