Meloni conferma il sostegno a Kiev. E ai Volenterosi invoca compattezza: “Con Usa per una pace giusta”
La premier Giorgia Meloni ribadisce la linea italiana: pieno sostegno all’Ucraina, fermezza verso la Russia e coordinamento costante con gli Stati Uniti, dopo i vertici di Bruxelles e il summit dei “volenterosi” a Londra.
Giorgia Meloni
Nel vertice ospitato nella capitale britannica – a cui hanno preso parte, tra gli altri, Volodymyr Zelensky, il premier britannico Keir Starmer, il segretario generale della Nato Mark Rutte e il presidente francese Emmanuel Macron – Meloni è intervenuta in collegamento video, sottolineando la necessità di un coordinamento stretto “tra le due sponde dell’Atlantico”.
“L’anno prossimo tutti i partner continueranno a sostenere la nostra resilienza, soprattutto con l’aiuto finanziario, che per noi è cruciale”, ha dichiarato Zelensky in conferenza stampa. Londra e Parigi hanno confermato nuovi invii di armamenti: missili per la difesa aerea da parte del Regno Unito e caccia Mirage dalla Francia. “Zelensky combatte per la sicurezza di tutta l’Europa, non solo dell’Ucraina”, ha ricordato Starmer, rilanciando l’impegno occidentale.
Roma prepara nuovi aiuti: generatori e sistemi SAMP/T
Nel bilaterale di Bruxelles, il leader ucraino ha chiesto a Meloni un nuovo sostegno materiale, in particolare generatori elettrici per affrontare l’inverno e i blackout provocati dai bombardamenti russi. La premier ha garantito che l’Italia “valuterà ogni possibile forma di assistenza” alla popolazione civile.
Secondo quanto riportato da fonti internazionali, il governo starebbe inoltre lavorando a un dodicesimo pacchetto di aiuti militari, comprendente sistemi di difesa aerea SAMP/T. La misura confermerebbe la continuità della strategia italiana: sostegno concreto a Kiev, ma sempre all’interno di una cornice di equilibrio e concertazione internazionale.
Nuove sanzioni Ue e incertezze sugli asset russi
L’Italia ha votato a favore del diciannovesimo pacchetto di sanzioni europee contro Mosca, ma ha espresso riserve sull’ipotesi di utilizzare i beni russi congelati in Europa – concentrati in particolare in Belgio – per finanziare un prestito a Kiev. Roma, come altri partner, ha chiesto ulteriori garanzie legali e politiche.
Il Consiglio europeo ha così affidato alla Commissione il compito di elaborare una proposta operativa entro dicembre. La decisione è passata con 26 voti favorevoli e la sola contrarietà del premier ungherese Viktor Orban, ancora una volta in rotta con la linea comune dell’Unione.
Orban atteso a Roma, manovra e tensioni di maggioranza
Lunedì pomeriggio Orban sarà ricevuto a Palazzo Chigi. Il premier ungherese, isolato a Bruxelles per le sue posizioni filorusse e le violazioni dello Stato di diritto, incontrerà una Meloni più cauta rispetto al passato: i rapporti tra i due leader si sono raffreddati negli ultimi mesi, e l’appuntamento potrebbe segnare un tentativo di chiarimento politico.
Martedì, invece, tornerà a riunirsi il Consiglio dei ministri. Oltre al tema della sicurezza sul lavoro, sul tavolo ci sarà anche la manovra economica, fonte di frizioni sempre più visibili tra Lega e Forza Italia. La premier ha invitato i partiti della coalizione ad abbassare i toni e a concentrarsi su soluzioni tecniche, ma un confronto diretto sarà inevitabile per ricomporre l’equilibrio interno alla maggioranza.
