“Non accendere mai più la lavastoviglie”: Allarme in Italia, c’è “rischio per la salute” I Sembra funzionare, ma poi è un disastro: smetti subito di usarla
Lavastoviglie (pexels) - IlFogliettone.it
La lavastoviglie sotto accusa, una fonte nascosta di microplastiche in casa: un rischio anche per la salute della famiglia
Un gesto quotidiano, quasi automatico, come caricare la lavastoviglie con contenitori di plastica, potrebbe avere conseguenze ben più gravi di quanto si pensi. Secondo uno studio recente condotto dall’Università del Queensland in Australia, questo elettrodomestico così diffuso è diventato un inatteso veicolo di inquinamento domestico. I ricercatori lanciano l’allarme: la lavastoviglie, usata in milioni di case nel mondo, rilascia microplastiche in quantità preoccupanti, ogni volta che viene utilizzata.
I dati forniti dallo studio, pubblicato sulla rivista ACS ES&T Water, sono allarmanti. Un solo ciclo di lavaggio può immettere fino a 920.000 particelle di plastica nell’acqua, sotto forma di micro e nanoparticelle. La causa principale è l’interazione tra contenitori di plastica, acqua calda e detergenti. Il calore, combinato con l’azione meccanica del lavaggio, degrada lentamente il materiale plastico, provocando il distacco di particelle microscopiche che finiscono nel sistema fognario.
Le microplastiche sono frammenti di plastica inferiori a cinque millimetri. Nonostante le loro dimensioni ridotte, rappresentano una minaccia crescente per la salute umana e per l’ambiente. Sono state trovate in ambienti estremi, dalla neve dell’Artico al fondale degli oceani, ma anche in luoghi insospettabili come il sangue umano, il tessuto polmonare e perfino la placenta. Il problema non è più circoscritto ai mari: riguarda direttamente le nostre case, la nostra alimentazione e la nostra salute.
L’aspetto più inquietante emerso dallo studio riguarda la dimensione domestica del problema. Molti utensili di plastica non sono progettati per resistere alle alte temperature o agli agenti chimici usati nei lavaggi intensivi. Inserirli in lavastoviglie, dunque, li espone a uno stress che ne accelera il deterioramento. Ogni famiglia, secondo lo studio, può generare fino a 33 milioni di particelle di plastica in un solo anno, un dato che, moltiplicato per la diffusione globale dell’elettrodomestico, assume proporzioni enormi.
La lavastoviglie non è l’unica fonte
Sebbene non sia la sola responsabile dell’inquinamento da microplastiche, la lavastoviglie rappresenta un esempio concreto di come la vita moderna contribuisca, silenziosamente, al problema. Gli abiti sintetici in lavatrice, le bottiglie abbandonate, i cosmetici con microsfere: tutte fonti ben note. Ma proprio perché la lavastoviglie agisce in casa, nel cuore della nostra routine quotidiana, è importante riflettere sul suo impatto e sul ruolo che possiamo giocare per ridurlo.
Le microplastiche non solo contaminano l’ambiente, ma possono agire come vettori di sostanze tossiche. Assorbono metalli pesanti, pesticidi e composti chimici pericolosi, trasportandoli nel corpo umano. Alcune ricerche preliminari suggeriscono legami tra l’accumulo di microplastiche e fenomeni infiammatori, disfunzioni ormonali e indebolimento del sistema immunitario. Sebbene manchino ancora studi definitivi, la tendenza all’allarme è crescente tra gli esperti di salute ambientale.

Verso una consapevolezza maggiore
La buona notizia è che, nonostante la portata del problema, esistono comportamenti correttivi. La scelta dei materiali domestici, la lettura delle etichette, l’attenzione alla qualità degli utensili possono fare la differenza. Usare vetro o acciaio al posto della plastica, evitare lavaggi ad alte temperature di oggetti inadatti, significa ridurre l’impatto ambientale e salvaguardare la propria salute in modo semplice ma efficace.
La lotta alle microplastiche non si combatte solo con leggi o grandi campagne internazionali, ma anche attraverso la consapevolezza delle piccole azioni quotidiane. Sapere che un elettrodomestico comune come la lavastoviglie può contribuire all’inquinamento globale è un primo passo. Agire di conseguenza, con scelte responsabili e informate, è il passo successivo. La cucina, simbolo di cura e protezione domestica, può diventare il punto di partenza per un cambiamento più ampio, che parta da noi.
