Scontro tra treni in Puglia, verbali inchiesta secretati. Interrogati i due capistazione
LE INDAGINI Nell’inchiesta sono coinvolte sei persone: i vertici della Ferromtraviaria e tre dipendenti. Si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo

“Il mio cliente ha disconosciuto l’alterazione rilevata sui registri. Non l’ha fatta lui, appena gli è stato chiesto ha risposto che non ne sapeva nulla. È un’alterazione posticcia che non ha fatto lui”, dichiara l’avvocato di Piccarreta, Leonardo De Cesare. L’interrogatorio è durato più di sei ore in cui il ferroviere ha ricostruito quanto ricorda di quel giorno. “C’è un regolamento ferroviario che abbiamo fatto acquisire secondo il quale ognuno ha il suo compito. Non spettava solo a lui dare il via libera a quel treno. Ci sono delle condotte commissive o omissive di più persone che hanno determinato l’errore umano della partenza – ha aggiunto De Cesare – Potrebbero essere coinvolte altre persone anche perché c’è una scala gerarchica da rispettare. Barletta non c’entra con la movimentazione dei treni, Bari probabilmente perché – a quanto sembra – può verificare, può controllare qualcosa in più rispetto alle singole stazioni stesse. Alla domanda se la centrale di Bari vede il treno che si sta muovendo, il legale risponde: “Se è presente la persona fisica sì”. C’erano inoltre dei lavori su quella linea che anziché avvenire di notte erano in corso di giorno e gli inquirenti dovranno accertare se quegli sbalzi di corrente hanno determinato i ritardi o meno – prosegue De Cesare – Piccarreta in servizio dalle 4 e trenta del mattino non aveva cognizione di tutto, non sapeva quali treni si fermassero perché davvero esiste una comunicazione via cavo del medioevo”.
