“Sei pensionato? Allora hai diritto al 50% di sconto IMU”: ufficiale, Meloni taglia l’imposta, ecco da quando e cosa fare per usufruire del taglio
Pensionato - (pexels) - IlFogliettone.it
Alcune categorie di cittadini possono godere di un sconto considerevole su questa tassa, controlla se ti spetta
Il mese di giugno si conferma, come ogni anno, uno dei momenti chiave per le scadenze fiscali italiane. Tra tutte, spicca quella del 16 giugno, data entro la quale deve essere versata la rata di acconto dell’Imposta Municipale Unica (IMU). L’imposta è dovuta da chi possiede una seconda casa o una prima abitazione classificata come immobile di lusso, nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Il saldo definitivo andrà poi versato entro il 16 dicembre. Tuttavia, non tutti i contribuenti devono pagare l’IMU per intero: esistono, infatti, specifiche agevolazioni, tra cui una interessante riduzione per alcuni pensionati.
Una delle misure più rilevanti riguarda i pensionati italiani che risiedono fiscalmente all’estero. In base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2021, all’articolo 1, comma 48, della Legge n. 178 del 2020, tali soggetti hanno diritto a uno sconto del 50% sull’IMU per un solo immobile posseduto in Italia. La norma è stata pensata per tutelare quei cittadini che, pur mantenendo un legame con l’Italia attraverso il possesso di un’abitazione, non vi risiedono più stabilmente e percepiscono la propria pensione da uno Stato estero.
Non basta essere pensionati e residenti all’estero per accedere all’agevolazione. Occorre rispettare condizioni ben precise. Innanzitutto, l’immobile deve essere a uso abitativo e non può essere occupato da nessuno: né dal proprietario, né da familiari, né concesso in locazione o in comodato. In pratica, deve trattarsi di un’abitazione completamente vuota. Inoltre, la pensione percepita deve essere erogata da uno Stato che abbia una convenzione previdenziale bilaterale in vigore con l’Italia.
Per accedere allo sconto, il requisito fondamentale è la residenza fiscale in un Paese che abbia firmato un accordo di sicurezza sociale con l’Italia. Tra questi rientrano tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, ma anche altri Paesi extraeuropei come Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein e il Regno Unito, nonostante la Brexit. Sono inclusi anche altri Paesi con cui l’Italia ha siglato convenzioni, garantendo una platea di beneficiari piuttosto ampia a livello globale.
Un solo immobile e un solo sconto
La legge stabilisce chiaramente che lo sconto si applica a una sola abitazione intestata al pensionato residente all’estero. Questo significa che se il soggetto possiede più immobili in Italia, solo uno potrà beneficiare della riduzione del 50%. Per usufruire dello sconto, è necessario fare esplicita richiesta al Comune di competenza, dimostrando di possedere tutti i requisiti previsti dalla normativa.
La riduzione dell’IMU non è l’unico vantaggio per i pensionati all’estero. La normativa prevede anche un’ulteriore agevolazione sulla Tassa sui Rifiuti (TARI). Anche in questo caso, l’immobile deve essere vuoto, a uso abitativo e non locato. In presenza di questi requisiti, la TARI è dovuta solo per un terzo dell’importo ordinario. Si tratta di una doppia agevolazione che può portare a un significativo risparmio per i contribuenti interessati.
Le modalità di richiesta e la documentazione necessaria
Per ottenere la riduzione dell’IMU e della TARI, è necessario presentare apposita dichiarazione al Comune dove è situato l’immobile. Nella documentazione vanno inclusi il certificato di residenza fiscale all’estero, la prova del trattamento pensionistico erogato da uno Stato convenzionato e l’autodichiarazione sullo stato dell’immobile. In alcuni Comuni, la domanda può essere effettuata online tramite il sito istituzionale dell’ente locale.
Le agevolazioni previste per i pensionati residenti all’estero rappresentano un riconoscimento importante per coloro che, pur vivendo fuori dai confini italiani, continuano a mantenere legami con il territorio. Sfruttare la possibilità di pagare solo la metà dell’IMU e un terzo della TARI può ridurre significativamente il carico fiscale annuo. Un’opportunità concreta che merita attenzione e che può fare la differenza nel bilancio personale di molti contribuenti.