Strage in mare in Italia: sta succedendo davanti ai nostri occhi proprio ORA I Turisti sotto choc, pescherecci in crisi, estate rovinata

Peschereccio (Pexels) Ilfogliettone

Peschereccio (Pexels) Ilfogliettone

Brutta pagina di cronaca che dovrebbe fare indignare tutti sulle coste italiane, protagonisti alcuni pescherecci. 

Il mare italiano è rinomato per la sua ricchezza di pesce, un’eccellenza che attrae tanto i turisti quanto i residenti. Tuttavia, negli ultimi tempi, qualcosa è profondamente cambiato a causa del surriscaldamento climatico. Le temperature del Mediterraneo sono aumentate significativamente, favorendo l’arrivo di specie aliene e mettendo sotto stress quelle autoctone.

Questo innalzamento delle temperature sta alterando gli ecosistemi marini, con moria di specie sensibili e modifiche nella distribuzione degli stock ittici. Il fenomeno si aggiunge alla già presente problematica della sovrappesca e dell’inquinamento, creando un quadro preoccupante per la biodiversità e la sostenibilità della pesca.

L’Italia è un grande consumatore di pesce, con un consumo medio pro-capite di circa 31,21 kg annui, posizionandosi tra i primi in Europa. Tuttavia, la produzione interna (circa 130 milioni di kg all’anno) copre solo una parte del fabbisogno, rendendo il paese fortemente dipendente dalle importazioni.

Per quanto riguarda l’export, l’Italia esporta prodotti ittici per un valore considerevole, ma le importazioni superano di gran lunga le esportazioni. L’export di “pesce vivo” dall’Italia ha raggiunto circa 56 milioni di dollari, ma il paese è globalmente il 14° esportatore di prodotti ittici. La sfida è ora bilanciare la domanda con la sostenibilità delle risorse.

Rispettare il fermo biologico

Il fermo biologico è un periodo di sospensione dell’attività di pesca, imposto dalle autorità per consentire il ripopolamento delle specie ittiche e la rigenerazione degli ecosistemi marini. Questo provvedimento è fondamentale per garantire la sostenibilità della pesca, prevenire lo sfruttamento eccessivo delle risorse e tutelare la biodiversità.

Durante il fermo, la riproduzione dei pesci non viene interrotta, permettendo agli stock di recuperare e assicurando la disponibilità di pesce per le generazioni future. Chi non rispetta il fermo biologico è soggetto a sanzioni severe. Le multe possono essere salate, e in alcuni casi si può arrivare al sequestro dell’attrezzatura da pesca, alla sospensione o revoca della licenza di pesca e persino a sanzioni penali per le violazioni più gravi. 

Pesce (Pexels) Ilfogliettone

Protagonisti pescherecci siciliani

Al largo di Gallipoli, pescherecci siciliani hanno catturato oltre 6.000 ricciole, molte in pieno periodo riproduttivo. Queste imbarcazioni hanno utilizzato la rete da circuizione, una tecnica invasiva che ha mietuto pesci di grossa taglia e specie protette come tartarughe e delfini. I pescatori si sarebbero inoltre avvicinati troppo alla costa, eludendo i controlli con lo spegnimento temporaneo del segnale.

La denuncia invoca un divieto totale della pesca con reti da circuizione entro le 3 miglia dalla costa, a prescindere dalla profondità. L’obiettivo è salvaguardare il delicato ecosistema marino salentino, tutelare la riproduzione delle ricciole e bloccare pratiche di pesca aggressive che minacciano seriamente l’equilibrio ambientale dell’area.