Tragedia al Vomero: cedono le sbarre d’acciaio, tre operai precipitano nel vuoto”
Il circolo vizioso della sicurezza mancata si ripete al Vomero. Esperti e sindacati contestano la patente a punti e chiedono una procura nazionale specializzata.

La dinamica dell’incidente appare chiara: il ponteggio mobile utilizzato dalla ditta Pietrolungo ha ceduto strutturalmente nella parte alta, dove era agganciato il cestello con i tre operai. Gli investigatori della Questura di Napoli, coordinati dal procuratore aggiunto Antonio Ricci e dal sostituto Stella Castaldo, stanno verificando se il sovraccarico causato dal materiale trasportato abbia contribuito al cedimento.
L’episodio si inserisce in un quadro statistico allarmante: oltre 1.500 infortuni annui nel settore edile, secondo i dati sindacali. La Fillea Cgil e la Uil convergono sulla richiesta di una procura nazionale specializzata e di controlli più stringenti nella gestione degli appalti. “Servono norme concrete sulla qualificazione delle imprese”, sottolinea Antonio Di Franco. Particolarmente critica la posizione del giudice Bruno Giordano, che definisce la patente a punti in edilizia “un grave fallimento istituzionale”.
Introdotta dopo la strage del supermercato di Firenze, la misura non ha evidentemente prodotto i risultati sperati nella prevenzione degli incidenti. La vicenda solleva interrogativi sulla catena di responsabilità che coinvolge committenti, imprese appaltatrici e organi di controllo. Le indagini della Procura di Napoli dovranno chiarire se esistano profili di responsabilità penale e se le procedure di sicurezza siano state rispettate. Il caso Vomero conferma la necessità di un approccio sistemico che coniughi prevenzione, controlli e sanzioni efficaci per invertire una tendenza che continua a mietere vittime tra i lavoratori del settore edilizio.
