ULTIM’ORA – SCOPERTO PIANETA intorno al Sole I Ammonite: orbita lunghissima, si nasconde dai radar e ‘cambia’ le orbite I Scienziati impazziti, svolta epocale
Pianeta - (pexels) - IlFogliettone.it
Ammonite, il nuovo fossile spaziale che sfida il mistero del Pianeta Nove: un oggetto misterioso oltre il pianeta Plutone
Un team di astronomi giapponesi ha scoperto un nuovo corpo celeste nel nostro sistema solare, situato a una distanza estrema: ben oltre l’orbita di Plutone, a circa 252 unità astronomiche dal Sole, ovvero quasi 38 miliardi di chilometri. Il corpo celeste è stato soprannominato “Ammonite”, un nome evocativo che richiama i fossili marini del passato e sottolinea la sua natura di reliquia cosmica. La scoperta, pubblicata su Nature Astronomy, potrebbe rivoluzionare ciò che finora sapevamo sul cosiddetto “Pianeta Nove”, l’ipotetico gigante ghiacciato che si celerebbe ai margini del sistema solare.
L’oggetto è stato individuato grazie alle osservazioni del telescopio Subaru, uno dei più potenti al mondo, posizionato sulla cima del vulcano Mauna Kea, alle Hawaii. Le ricerche sono iniziate nel 2023, coordinate dagli scienziati dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone. Il nome ufficiale di Ammonite è «2023 KQ14», ma il soprannome riflette la sua antichità e la possibilità che possa custodire indizi sulle fasi primordiali della formazione del nostro sistema solare, avvenuta circa 4,5 miliardi di anni fa.
Ammonite entra a far parte di una categoria molto ristretta: è solo il quarto “sednoide” mai scoperto. I sednoidi sono oggetti trans-nettuniani caratterizzati da orbite estremamente lontane dal Sole e molto eccentriche. Prima di Ammonite, ne erano stati scoperti soltanto tre: Sedna nel 2003, 2012 VP113 nel 2012 e Leleākūhonua nel 2015. Questi oggetti si trovano oltre la Fascia di Kuiper, in una regione remota e poco conosciuta del sistema solare, dove si ipotizza possano celarsi molti segreti sulla sua evoluzione.
Secondo le prime stime, Ammonite ha un diametro compreso tra 220 e 380 chilometri. Non abbastanza grande per essere considerato un pianeta, ma sufficiente per attrarre l’attenzione della comunità scientifica per la sua orbita altamente ellittica. Il punto più vicino al Sole (perielio) si trova a circa 66 unità astronomiche, mentre il punto più lontano (afelio) supera le 250. Un’orbita così particolare suggerisce che Ammonite si sia formato in condizioni molto diverse da quelle degli altri corpi celesti noti.
Un enigma per il Pianeta Nove
La scoperta di Ammonite potrebbe mettere in discussione l’esistenza del Pianeta Nove, un ipotetico corpo celeste massiccio la cui influenza gravitazionale spiegherebbe le orbite anomale di Sedna e degli altri sednoidi. Secondo Yukun Huang, autore dello studio, l’orbita di Ammonite non è allineata con quella degli altri tre oggetti. Questo elemento mina alla base uno dei principali indizi utilizzati finora per ipotizzare l’esistenza di un nono pianeta nascosto nei recessi del sistema solare.
Lo scenario si complica ulteriormente con un’ipotesi affascinante: e se il Pianeta Nove fosse esistito davvero, ma fosse stato “sfrattato” miliardi di anni fa dal sistema solare? Le simulazioni condotte dal team giapponese mostrano che Ammonite ha mantenuto un’orbita stabile fin dalla nascita del sistema solare, mentre le orbite degli altri sednoidi sembrano essere state alterate da un misterioso evento di raggruppamento gravitazionale avvenuto circa 300 milioni di anni dopo la formazione iniziale.

Una finestra sul passato remoto
Proprio questa stabilità rende Ammonite una sorta di “capsula del tempo” spaziale. La sua traiettoria intatta potrebbe offrire indizi preziosi non solo sulle dinamiche attuali del sistema solare esterno, ma anche su eventi violenti e caotici del passato, che potrebbero aver coinvolto migrazioni planetarie, espulsioni di corpi massicci e alterazioni delle orbite. L’oggetto, insomma, rappresenta una testimonianza diretta di epoche remote e ancora poco comprese.
La scoperta di Ammonite obbliga gli scienziati a rimettere mano ai modelli cosmologici esistenti. Se la sua orbita è davvero incompatibile con l’ipotesi del Pianeta Nove, allora bisognerà cercare nuove spiegazioni per comprendere la dinamica di questi corpi estremi. In un sistema solare che credevamo ormai ben conosciuto, Ammonite emerge come un messaggero silenzioso da un’era dimenticata, forse pronto a riscrivere ancora una volta i confini dell’ignoto.
