Via libera ‘salvo intese’ a Milleproroghe, scontro su autostrade

Via libera ‘salvo intese’ a Milleproroghe, scontro su autostrade
21 dicembre 2019

Via libera al decreto Milleproroghe che ‘ripesca’ norme stralciate dalla manovra. Il provvedimento, lievitato al punto da assumere la forma dell’omnibus, e’ stato oggetto di un lungo e animato confronto in Consiglio dei ministri che ha approvato anche un decreto ad hoc per le intercettazioni che introduce correttivi alla riforma Orlando che sarebbe dovuta entrare in vigore a gennaio. In sostanza, come la manovra e il decreto fiscale, anche il Milleproroghe, ultima tessera del pacchetto Bilancio, e’ diventato terreno di battaglia in maggioranza. Lo scontro e’ piu’ duro dei precedenti, tanto che in consiglio dei ministri il decreto ha ottenuto il via libera “salvo intese” dopo una riunione durata oltre sei ore. La norma piu’ discussa riguarda le concessioni autostradali e mette nero su bianco le parole “revoca, decadenza e risoluzione”.

L’articolo e’ stato varato senza il voto di Italia Viva, che ha fatto mettere a verbale il proprio dissenso: “Se il tema e’ revocare la concessione di Autostrade per la vicenda del ponte Morandi – ha commentato il deputato renziano Luciano Nobili – se ne discuta con la maggioranza e poi si porti la questione in Parlamento”. Per lunedi’ e’ in programma un nuovo consiglio dei ministri e non e’ escluso che il tema possa fare di nuovo capolino. Di fatto, il nodo il nodo da sciogliere sulla norma che prevede la gestione provvisoria ad Anac in caso di revoca delle concessioni autostradali rimane tutto. Una norma che richiama chiaramente la vicenda di Autostrade per l’Italia e del crollo del Ponte Morandi aprendo la strada a un’eventuale revoca della concessione ad Aspi e sulla quale si e’ alzata la tensione. Italia Viva durante la riunione ha fatto mettere a verbale il suo dissenso e ha chiesto un maggior confronto in maggioranza sul tema. Non si cambiano le regole in corso d’opera, e’ il ragionamento dei ministri renziani, anche perche’ si produrrebbe un “effetto Ilva”, cioe’ scoraggiare eventuali investitori esteri dal portare le loro attivita’ in Italia.

Leggi anche:
Europarlamento approva revisione Politica agricola comune

L’ultima bozza del decreto in entrata in Cdm prevede infatti che ad Anas possa essere affidata la gestione provvisoria in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, in attesa dello svolgimento delle procedure di gara per l’affidamento a un nuovo concessionario. Anas potra’ inoltre svolgere le attivita’ di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelle di investimento finalizzate alla loro riqualificazione o adeguamento. Al concessionario, a meno che lo stop alla concessione sia per inadempimento, saranno dovute le penali, il valore delle opere realizzate e i costi sostenuti per la revoca della concessione. Nel caso di inadempimento del concessionario, il risarcimento dei danni a cui questo sara’ tenuto sara’ decurtato dal valore delle opere realizzate che lo Stato dovra’ rimborsare. Se il valore che spetta al concessionario uscente sara’ superiore al risarcimento dovuto, la cifra non sara’ disponibile fino al completo soddisfacimento dei risarcimenti accertati in giudizio (o sulla base di accordi unilaterali, che quindi non prevedono il tribunale). Tali norme valgono anche per le concessioni autostradali in corso di esecuzione, sono inserite nei contratti e sostituiscono tutte le clausole difformi, anche se sono state approvate per legge.

Immediata la reazione dei concessionari autostradali. L’Aiscat sul piede di guerra ha espresso “sconcerto e incredulita’” per una norma che “genera una gravissima lesione dello Stato di diritto, in quanto modifica per legge e in modo unilaterale i contratti in essere tra lo Stato e i concessionari autostradali” e “rischia di provocare conseguenze estremamente gravi nei confronti di diverse societa’ concessionarie, in particolare di quelle quotate in Borsa”. Nell’ultima bozza del provvedimento confermato anche lo stop dei rincari dei pedaggi autostradali: l’adeguamento delle tariffe per l’anno 2020 viene legato all’aggiornamento dei piani economici-finanziari e i concessionari hanno tempo fino al 30 marzo per presentarli all’Autorita’ dei trasporti. L’aggiornamento dei piani e’ perfezionato entro e non oltre il 30 giugno 2020.

E Confindustria “condivide le preoccupazioni espresse da Aiscat sulle indiscrezioni in merito all’inserimento, nel decreto legge Milleproroghe, di un intervento in tema di concessioni autostradali”. Per via dell’Astronomia “se le informazioni circolate fossero confermate, si tratterebbe di un intervento unilaterale di modifica dei contratti in essere, effettuato per giunta con legge. L’effetto sarebbe negativo non solo sulla specifica situazione, ma piu’ in generale sulla credibilita’ del nostro Paese e sulla capacita’ delle sue Istituzioni di assicurare procedure corrette e regole prevedibili a tutela della liberta’ d’impresa”. Salta, invece, nell’ultima versione del decreto, la norma per garantire la continuita’ delle attivita’ dell’Anac, dopo l’addio anticipato di Raffaele Cantone e in attesa della nomina di un nuovo presidente.

Leggi anche:
Decarbonizzare e non delocalizzare, l'Ue approva nuove norme per industria 

La misura, che era stata stralciata anche dalla manovra, prevedeva lo slittamento al 31 marzo del termine per la nomina del nuovo presidente dell’Authority e stabiliva che fino ad allora l’Anac sarebbe stata guidata dal consigliere piu’ anziano Francesco Merloni, che da fine ottobre ha assunto funzioni di presidente. Mentre viene confermata la proroga dei vertici del Garante della privacy e dell’Agcom fino al 31 marzo 2020. Stralciata anche la norma che modifica la governance di Sport e Salute Spa, l’ex Coni Servizi che portava da 3 a 5 i componenti del cda separando la funzione di presidente da quella dell’amministratore delegato. Cosi’ come non figurano piu’ le disposizioni sulla giustizia amministrativa che prevedevano un aumento di organico per il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti. Previsto poi lo slittamento dal 1 luglio 2020 al 1 gennaio 2022 della fine del mercato tutelato dell’energia (luce e gas) e viene prorogato per tutto il 2020 il ‘bonus verde’ che prevede una detrazione Irpef del 36% sulle spese fino a 5 mila euro sostenute negli interventi di sistemazione di giardini, terrazze e parti comuni di edifici condominiali.

Oggetto di discussione e di ulteriori valutazioni anche le norme per la Sicilia e il corposo pacchetto sulla identita’ digitale. La regia dell’identita’ digitale, lo Spid, ovvero il pin unico per accedere a diversi servizi online della pubblica amministrazione, come quelli del proprio Comune di residenza, della banca, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, dovrebbe passare dall’Agid alla Presidenza del Consiglio e ci sara’ una sinergia con la carta d’identita’ digitale, che diventera’ il supporto fisico dell’identita’ digitale. “Oggi non c’erano le condizioni per approvare in Consiglio dei Ministri il Piano per l’Innovazione digitale. C’e’ bisogno di un approfondimento e le norme, frutto di un’intesa nella maggioranza, potranno essere inserite in un emendamento in sede di conversione del decreto”, ha spiegato il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini. Il provvedimento approvato dal Cdm contiene in bozza anche la proroga dei termini per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione fino al 31 dicembre del 2021 e sblocca le assunzioni per le province e le forze di polizia.

Leggi anche:
Europarlamento approva revisione Politica agricola comune

Vengono estesi al 2020 anche gli incentivi per l’acquisto di motorini o scooter ibridi e elettrici per chi rottama le due ruote ( dalle classi Euro 0 a Euro 4): il contributo riconosciuto sara’ pari al 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 3 mila euro. Ci sara’ tempo fino al 30 giugno 2020 per presentare le domande di rimborso al Fondo di solidarieta’ per le vittime di reati intenzionali violenti estesi anche agli sfregi del viso come previsto dal Codice rosso. Slitta poi al 30 giugno 2022 l’obbligo di rispettare le norme antincendio per gli alberghi nelle zone colpite da terremoti o eventi meteo eccezionali. La segnalazione certificata di inizio attivita’ parziale (Scia) dovra’ pero’ essere presentata al comando dei Vigili del Fuoco entro il 31 dicembre 2020. Tra i territori interessati ci sono quelli colpiti dal terremoto del Centro Italia nel 2016 e nel 2017 e i Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio dell’isola di Ischia. Rientra nell’ultima bozza anche la norma salva-Inpgi che fissa al 30 giugno 2020 il termine per la trasmissione delle verifiche tecniche ai ministeri vigilanti con sospensione dell’eventuale commissariamento.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti