E’ pronto a togliere lo scettro a Matteo Renzi. E così, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, inizierà presto la raccolta di firme necessarie alla sua candidatura (“in alternativa a Renzi”) alla segretaria nazionale del Pd in vista del congresso del partito che si svolgerà entro la fine del 2017. “La mia personale convinzione e’ che lo devo fare – dice – anzi, quest’idea in me si e’ ulteriormente rafforzata, sia guardando alla politica nazionale ma anche girando per la Toscana e l’Italia. Rossi sostiene “che rispetto al passato, dove c’era una selezione dal basso, ora ci debba essere una selezione dal basso della classe dirigente nazionale del partito, quale allora migliore occasione per presentarsi con le proprie opinioni, da convintamente rossiano..”.
E ancora. Rossi rassicura “che non farò danni al Pd, perché penso che in un partito plurale come il nostro si possa esprimere le proprie opinioni anche senza dover poi portare via il pallone con il quale si gioca”. Tuttavia, il governatore della Toscana marca una distanza da chi “come D’Attorre ha invece detto che si prendono schiaffi ogni giorno”. La sua candidatura alla guida del Pd ha l’obiettivo di “uscire dagli schemi attuali dell’essere con Renzi o anti-Renzi e di avere come interlocutore la sinistra del partito pur riconoscendo la spinta innovativa del premier”. “Credo che in un partito ci si debba stare anche rispettandone la disciplina – conclude – ed è per questo che dopo mesi di incontri e occasioni in cui ho espresso le mie idee ho sentito il dovere di candidarmi e di provare a superare certe divisioni mettendo in campo una proposta politica alternativa ma che non è contro nessuno”. Red. Pol.
