Corruzione, 11 arrestati tra cui il sindaco di Villa San Giovanni. Interdizione per altre 6 persone

Corruzione, 11 arrestati tra cui il sindaco di Villa San Giovanni. Interdizione per altre 6 persone
18 dicembre 2019

Corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato sono in reati contestati a vario titolo nell’ambito dell’inchiesta “Cenide” dei Carabinieri, coordinati dalla Dda di Reggio Calabria, che ha portato agli arresti 11 persone, fra le quali il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari. A uno degli indagati viene contestato anche il concorso esterno in associazione mafiosa. L’esecuzione dei provvedimenti e’ scatta nella serata di ieri. Siclari, 49 anni, e’ stato raggiunto dai Carabinieri al Comune, dov’era in corso una riunione. Ora si trova ai domiciliari. In carcere sono finiti Francesco Sincero Antonio Morabito, di 61 anni, attuale responsabile del Settore Tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni, indicato come figura centrale negli atti dell’inchiesta e Giancarlo Trunfio, 65 anni, dipendente del Comune e facente funzioni di responsabile del Settore Tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni. Arresti domiciliari, oltre che per il sindaco, per Antonino Repaci, di 78 anni, presidente del consiglio di amministrazione della societa’ di navigazione “Caronte & Tourist S.p.A.”) e per l’amministatore delegato della stessa societa’ Calogero Famiani, di 54; Vincenzo Bertuca, di 64, pensionato, gia’ agente della polizia municipale del Comune di Villa San Giovanni; Gaetano Bevacqua, di 59 anni, imprenditore nel settore della ristorazione; Giovanni Marco Morabito, ingegnere 30enne; Alessandro Taverriti, di 60 anni, ingegnere; Tindara Orsina, di 51 anni, architetto; Antonio Artino, di 52, architetto). Destinatari di provvedimenti interdittivi della sospensione dall’esercizio di pubblici ufficio servizi per la durata di 12 mesi sono 5 dipendenti del comune di Villa San Giovanni. Sono Francesca Gangemi , di 64 anni; Giovanna Tedesco, di 45; Mario Pitasi, di 63; Vincenzo Cama, di 58 anni; Rocco Messina, di 66. L’altra persona destinataria di una misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attivita’ professionale per la durata di 12 mesi e’ Alessandro Iacono, di 40 anni, ingegnere.

IL PROCURATORE

“L’inchiesta ‘Cenide’ fa emergere un quadro desolante di gestione dell’ufficio tecnico del comune di Villa San Giovanni e tutto ruota sulla figura centrale del dirigente, Francesco Morabito”. Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri incontrando i giornalisti. “Intendo chiarire – ha detto Bombardieri – che in questa indagine non e’ coinvolto il sen. Marco Siclari, di Forza Italia, fratello del sindaco, e la vicenda riguarda la gestione quasi privatistica di un ufficio pubblico, diretto da Morabito, sempre pronto a soddisfare le richieste della societa’ di navigazione in cambio di favori, di assunzioni, anche con promesse fatte ad un consigliere di minoranza (Villa San Giovanni e’ guidata da una maggioranza di centrodestra, ndr) di assumergli un figlio in cambio di un ammorbidimento delle posizioni politiche”.

L’inchiesta, avviata anche a seguito di numerose segnalazioni di cittadini e di associazioni, ha riguardato i lavori di adeguamento di un grande piazzale di cui era proprietaria l’Anas, ceduto poi al comune, su cui la Caronte e Tourist aveva realizzato un’area di sosta e una biglietteria automatica, secondo l’accusa, non rispettando la legge urbanistica e senza i pareri tecnici comunali. “Le intercettazioni sono davvero allarmanti – ha sottolineato ancora Bombardieri – e consentono di delineare un quadro di convenienze, di ‘do ut des’, tra Morabito e il suo vice, Giancarlo Trunfio, da una parte, e la societa’ di navigazione dall’altra. Per agevolare i lavori di ammodernamento del piazzale e la realizzazione della biglietteria, infatti, i vertici della societa’ si erano impegnati ad assumere uno dei figli di Trunfio, Gianluca, ottenendo dall’ufficio tecnico del comune di Villa San Giovanni un provvedimento autorizzativo illegittimo per la rapida esecuzione dell’opera. Rimanendo in questo ambito sono state registrate ulteriori condotte corruttive, attraverso cui i manager indagati sono riusciti ad asservire la pubblica funzione agli interessi privati della societa’ di navigazione”.

CARONTE&TOURIST IL GIGANTE DEL MARE

Varcati da tempo i confini dello Stretto, e’ diventata leader nei servizi di trasporto nel Mediterraneo. Un colosso nel settore del traghettamento – la compagnia di navigazione Caronte&Tourist Spa – scosso da un terremoto giudiziario con l’arresto del presidente del consiglio di amministratore e dell’amministratore delegato, rispettivamente Antonino Repaci e Calogero Famiani nell’inchiesta anti-corruzione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Repaci era intervenuto pubblicamente appena lo scorso 12 dicembre, in occasione della consegna di borse di studio della societa’ a dieci studenti di Villa San Giovanni. Futuro e riconoscimento del merito e del lavoro onesto e ostinato al centro delle sue parole: “Il fenomeno dell’emigrazione giovanile al nord d’Italia e all’estero e’ una piaga che non si riesce a fermare. I giovani guardano avanti per realizzare i propri sogni, non ultimo quello di poter tornare e contribuire a far crescere il territorio a cui appartengono. C&T vuole dare un segno di speranza per questi ragazzi attraverso un riconoscimento concreto per l’impegno profuso affinche’ il loro futuro non venga percepito come una casualita’ di eventi, ma come il frutto tangibile del proprio lavoro. Il sogno non puo’ essere concepito come un’utopia, ma come un obiettivo”.

Sogni e ambizioni, dunque. “Spinti dal desiderio di modernizzazione – si legge nel sito della Caronte&Tourist Spa – siamo alla costante ricerca di soluzioni all’avanguardi. Orgogliosi della nostra storia, il nostro percorso in mare e’ costellato da importanti successi e nuovi punti di partenza”. Il mare adesso, pero’, e’ agitato. Da oltre 50 anni il gruppo garantisce la continuita’ territoriale tra le due sponde dello Stretto di Messina. La storia di questa impresa meridionale inizia quando gli imprenditori della famiglia Matacena, e subito dopo quelli della famiglia Mondello-Franza, avviarono il traghettamento privato nello Stretto di Messina e fondarono la Caronte e la Tourist Ferry Boat. Un storia in mare iniziata il 19 giugno 1965, con il viaggio inaugurale della nave Marina di Scilla, che collegava, in alternativa alle Ferrovie dello Stato, i porti di Messina e Reggio Calabria. Tre anni dopo la Tourist Ferry Boat ha inaugurato la rotta Messina-Villa San Giovanni. Un nuovo itinerario che riduceva i tempi di traghettamento sullo Stretto. Nel 2001 il lungimirante progetto delle autostrade del mare.

Una rotta stabile che collega il porto di Messina a quello di Salerno e che rappresenta una valida e sicura alternativa all’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il 7 ottobre del 2001 viene effettuato il primo viaggio delle “Autostrade d’Amare” con le navi Cartour: la Cartour Delta e Gamma. Nel 2003 la Caronte e la Tourist Ferry Boat fecero il grande passo: dopo oltre 30 anni di partnership, decisero di fondere le proprie professionalita’ e managerialita’, insulari e continentali, in quella che,disse in un’occasione Vincenzo Franza, “non fu per nulla una fusione a freddo, ma l’inizio di un nuovo percorso imprenditoriale”. Un gruppo da oltre mille dipendenti che gestisce circa 30 navi distribuite in tutta la Sicilia e non solo. In questi ultimi anni, l’obiettivo dichiarato e’ stato ampliare e diversificare le attivita’ di navigazione. Ne e’ un esempio il cabotaggio sulla linea Messina-Salerno, operato dalla compagnia Cartour. Sono garantiti anche i collegamenti con le isole minori con la Ngi, la Maddalena Lines e con il comparto navi della Siremar, storica compagnia di navigazione, acquisita attraverso la partecipata Caronte & Tourist Isole minori. Il futuro indicato e’ quello del trasporto ecosostenibile. Una volonta’ che trova una sintesi in “Elio”, la prima nave traghetto a navigare nel mediterraneo usando l’Lng, carburante a bassissimo impatto ambientale. Una nave ecologica e nuovi progetti per provare a tracciare nuove rotte su cui oggi si addensano fitte nubi.

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