Almeno 10 morti in raid a Nablus, Israele si prepara a rappresaglie

Almeno 10 morti in raid a Nablus, Israele si prepara a rappresaglie
22 febbraio 2023

Un’operazione lanciata in pieno giorno dalle forze israeliane nella città vecchia di Nablus, in Cisgiordania, ha innescato violenti scontri con la popolazione che hanno causato la morte di 10 palestinesi e il ferimento di altre 102 persone. Immediata la condanna della presidenza palestinese, che ha chiesto agli Stati Uniti di intervenire perchè Israele “metta fine ai suoi crimini e alla sua continua aggressione al nostro popolo”, mentre Hamas ha fatto sapere che “la pazienza si sta esaurendo”. Secondo un alto funzionario militare israeliano citato da Haaretz, le forze di sicurezza israeliane si stanno preparando a possibili attacchi di rappresaglia ed è possibile che l’alto numero di vittime palestinese porti a un’escalation con i militanti nella Striscia di Gaza. Il mese scorso, in un’analoga operazione condotta a Jenin sempre di giorno rimasero uccisi nove palestinesi; il giorno dopo, un attacco a Gerusalemme costò la vita a sette israeliani.

Stando alla ricostruzione fatta da militari e testimoni oculari, oggi le forze israeliane sono entrate nella Città vecchia e hanno circondato l’edificio dove si trovavano due ricercati palestinesi, membri dell’organizzazione armata Lions’ Den (Fossa dei leoni), chiedendo loro di arrendersi. I due uomini hanno rifiutato di consegnarsi, aprendo il fuoco contro i militari e innescando così gli scontri. Stando a una registrazione fatta da uno di loro circolata sui social e riportata da Haaretz, l’uomo afferma: “Siamo nei guai, ma non ci arrenderemo. Non consegneremo le nostre armi. Morirò come uno shahid (martire). Continuate ad armarvi dopo di noi”. Secondo quanto riportato da Hareetz le forze israeliane hanno demolito l’edificio con i due uomini dentro e i loro corpi sono stati identificati successivamente dalle forze armate.

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Il ministero della Sanità palestinese ha precisato che sono 10 i palestinesi rimasti uccisi, tra cui due persone di 72 e 61 anni e un 16enne, mentre altre 102 persone hanno riportato ferite da arma da fuoco. Sei di loro sono in condizioni gravi. Da parte sua la Croce Rossa ha riferito di decine di persone curate sul posto dopo aver inalato i gas lacrimogeni usati dalle forze israeliane. “La resistenza a Gaza sta osservando l’escalation dei crimini del nemico contro il nostro popolo nella Cisgiordania occupata e la sua pazienza si sta esaurendo”, è stato il commento di Abu Obeida, portavoce militare delle Brigate al Qassam, braccio militare di Hamas. Da parte sua, la Jihad islamica ha dichiarato che “il sangue dei martiri di Nablus non è stato versato invano”, aggiungendo che le ritorsioni arriveranno “in qualsiasi momento e da ogni parte”. Il generale in pensione Tamir Hayman, ex capo dell’intelligence militare israeliana oggi a capo dell’Institute for National Security Studies ha scritto su Twitter: “Il Ramadan si sta avvicinando e la pressione a Gerusalemme est sta aumentando… questo ricorda molto i giorni precedenti la crisi israelo-palestinese del 2021”.

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