Amministrative, rush finale ma Roma in ‘secondo piano’. Big in campo, Grillo grande assente

Amministrative, rush finale ma Roma in ‘secondo piano’. Big in campo, Grillo grande assente
31 maggio 2016

Ultimi giorni di campagna elettorale per le amministrative di domenica 5 giugno. E per tirare la volata ai candidati, soprattutto delle grandi citta’, scendono in campo i leader. Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini saranno in tour nei principali comuni chiamati alle urne, per un rush finale che li portera’ a toccare diverse piazze. Manca all’appello, al momento, solo Beppe Grillo che, contrariamente alle previsioni iniziali, dovrebbe dare forfait al comizio finale di Virginia Raggi, in programma venerdi’ a piazza del Popolo a Roma, e non presentarsi nemmeno nelle altre piazze dove chiuderanno i candidati pentastellati. Sono 1.342 i comuni che domenica andranno al voto per il rinnovo delle amministrazioni. Tra le citta’ principali, si votera’ a Roma, Milano, Bologna, Torino e Napoli. Ma i big, almeno stando ai programmi ufficiali diffusi nelle ultime ore, diserteranno la Capitale nella giornata di venerdi’, ultima data utile per la chiusura della campagna elettorale. Nonostante proprio il voto a Roma rappresenti per i partiti e i relativi leader un banco di prova anche per gli equilibri nazionali, la scelta e’ caduta su altre piazze per i comizi finali, lasciando alla Capitale un ruolo quasi secondario. Dopo la ‘caduta’ di Ignazio Marino, con le dimissioni della giunta e dei consiglieri comunali di maggioranza – a cui si sono aggiunti quelli civici della lista Marchini – la Capitale si e’ trasformata in una ‘piazza rovente’ per i maggiori partiti, a cominciare dal Pd, coinvolto nell’inchiesta di ‘Mafia Capitale’, cosi’ come esponenti di altre forze politiche.

Tanto che quasi tutti i candidati, fatta eccezione per la grillina Raggi, hanno in un certo senso preso le distanze dai rispettivi partiti, fino a ‘nascondere’ se non addirittura eliminare dai manifesti elettorali e dai sottopancia televisivi i simboli dei partiti di appartenenza o dei partiti principali sponsor. Una linea a cui sembrano essersi ‘adeguati’ anche i big nazionali. I quali non faranno mancare il loro sostegno, ma non per la chiusura ufficiale della campagna. La prima ‘assenza’ di peso nella Capitale per la chiusura di venerdi’ sara’ quella di Beppe Grillo. Annunciato inizialmente per il comizio finale di Virginia Raggi in piazza del Popolo, successivamente il nome del co-fondatore del Movimento 5 Stelle e’ scomparso dalla scaletta della manifestazione: nelle note ufficiali diffuse per gli accrediti della stampa non figura infatti il nome di Grillo. Certo, Grillo potrebbe sempre stravolgere la scaletta e comparire a sorpresa sul palco. Ma e’ da settimane che l’ex comico genovese ha assunto una linea pubblica piu’ defilata rispetto al Movimento, soprattutto dopo la morte dell’altro co-fondatore, Gianroberto Casaleggio. Per il Pd la sfida romana e’ tutta in salita: dato ai minimi storici dopo la vicenda Marino e l’inchiesta Mafia Capitale, con la candidatura di Roberto Giachetti il partito ha ricevuto un po’ di ossigeno e ora i sondaggi non sembrano essere cosi’ negativi. Renzi, fino ad ora, si e’ tenuto defilato dalla piazza capitolina. Il segretario del Pd sara’ pero’ al fianco del candidato sindaco mercoledi’ 1 giugno, all’iniziativa organizzata all’auditorium della Conciliazione, a partire dalle 21.

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Per la chiusura della campagna, venerdi’, Renzi ha pero’ scelto le citta’ di Rimini, poi Bologna e infine Ravenna. Non si e’ risparmiato in questa campagna elettorale il leader della Lega: Matteo Salvini ha girato in lungo e in largo il Paese. Sostenitore della candidatura a Roma di Giorgia Meloni, Salvini piu’ volte ha ‘battuto’ le piazze della Capitale per tirare la volata all’alleata di Fratelli d’Italia. Per la chiusura di venerdi’, pero’, Salvini ha scelto di essere al fianco di Stefano Parisi a Milano. Il leader della Lega sara’ a Roma domani, martedi’ 31 maggio, per l’iniziativa che si svolgera’ al teatro Golden in via Taranto. Il giorno dopo, mercoledi’ 1 giugno, Salvini sara’ a Torino e giovedi’ 2 giugno, festa della Repubblica, sara’ a Bologna. Infine, Silvio Berlusconi. Per il leader di Forza Italia la ‘piazza’ romana ha rischiato – e rischia ancora – di trasformarsi nella parabola finale della coalizione di centrodestra: 23 anni dopo aver dato vita al primo embrione dell’alleanza di centrodestra, con l’endorsement per la candidatura di Gianfranco Fini nella Capitale, che precedette di un anno la sua stessa discesa in campo, Berlusconi ha scelto una strada diversa rispetto agli alleati, candidando prima Guido Bertolaso per poi convergere sul ‘civico’ Alfio Marchini. Il leader azzurro, durante queste settimane, non ha fatto mancare il suo sostegno all’ingegnere romano, ma per la chiusura di venerdi’ l’ex premier sembra aver scelto la piazza di Milano, al fianco di Parisi, per la manifestazione in programma a partire dalle 18. Ma fonti azzurre non escludono che Berlusconi possa fare un’apparizione anche ad Ostia, venerdi’ sera, dove chiudera’ Marchini.

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