Assalto Al-Shebaab a hotel Chisimaio, bagno di sangue in Somalia

Assalto Al-Shebaab a hotel Chisimaio, bagno di sangue in Somalia
13 luglio 2019

Gli al-Shebaab di nuovo in azione, in Somalia, ed e’ stato un bagno di sangue: almeno 26 persone sono morte nell’assalto rivendicato dagli estremisti islamici a Chisimaio, nella regione del Basso Giuba, nel sud del tormentato Paese. L’assalto, cominciato nella notte di venerdi’ quando un’auto bomba e’ esplosa all’entrata dell’hotel Medina, e’ durato quasi 12 ore e si e’ risolto in un massacro. Cinquantasei i feriti finora recuperati. Tra i morti anche una nota giornalista, Hodan Naleyah, da poco rientrata in Somalia dal Canada, dove si era trasferita insieme ai genitori da bambina e che in patria voleva raccontare le storie positive. Lavorava per Integration Tv, la prima TV online somala in lingua inglese che vuole -si legge nel sito- “mettere in collegamento le comunita’ somale e condividere storie stimolanti per migliorare la societa’”.

Un impegno giornalistico cosi’ importante, il suo, che era proprio lei che, in un video sul sito, raccontava la tv che aveva contribuito a fondare. Si era trasferita in Canada con la famiglia quando aveva appena sei anni ma di recente la donna, che ha due figli, aveva deciso di tornare in Somalia. Con lei e’ morto anche il marito. Tra le vittime anche un altro noto giornalista locale, Mohamad Sahal; e diversi stranieri, tre keniani, tre tanzaniani, due americani e un britannico. L’assalto, cominciato nella notte di venerdi’ quando un’auto bomba e’ esplosa all’entrata dell’hotel, molto conosciuto e situato nel centro della citta’ portuale, e’ durato oltre 12 ore. La dinamica e’ quella purtroppo vista anche in altre occasioni: prima un kamikaze a bordo di un’auto-bomba si e’ fatto esplodere al cancello di ingresso, poi un gruppo di almeno quattro uomini, armati fino ai denti, indosso le uniformi della polizia somala, si e’ fatto largo sparando all’impazzata ed e’ entrato nell’albergo.

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Al Shebaab -dal 2010 collegato ad al-Qaeda e che da piu’ di un decennio tenta di rovesciare il governo somalo per instaurare uno ‘Stato islamico’ di stampo wahabita, governato dalla ‘sharia’ – controlla ancora vaste porzioni di territorio: il gruppo e’ molto attivo nelle zone rurali ma anche a Mogadiscio, nonostante la forte presenza nella capitale dei ‘peacekeeper’ dell’Unione Africana e dei militari americani, in loco per addestrare le truppe somale. Ma negli anni recenti il gruppo di estremisti islamici ha perso molte delle sue roccaforti; e da quando, nel 2012, e’ stato cacciato, oltreche’ da Mogadiscio, anche da Chisimaio, la citta’ portuale era diventata relativamente tranquilla. L’albergo era affollato da uomini politici e d’affari in vista delle prossime elezioni regionali.

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