Benzinai, sciopero “congelato”. Ma resta il problema dei prezzi

Benzinai, sciopero “congelato”. Ma resta il problema dei prezzi
Adolfo Urso
14 gennaio 2023

Il governo Meloni incassa il blocco dello sciopero dei benzinai previsto per il 25 e 26 gennaio. Il governo assicura anche l’avvio di un confronto con il settore, che inizierà con un tavolo tecnico martedì 17 e prende atto del congelamento dello sciopero e la sospensione del giudizio sul decreto legge in attesa della pubblicazione.  E’ in sintesi il risultato emerso dall’incontro a Palazzo Chigi tra governo e rappresentanti di categoria.

Incontro voluto dal governo Meloni per rassicurare i benzinai sull’intenzione tutt’altro che punitiva del dl varato che però, di fatto, aumenterà gli oneri per i gestori, chiamati ad un ulteriore sforzo di trasparenza sui prezzi. Oneri, anche burocratici, che comunque dovrebbero essere attenuati nell’ottica della disponibilità, espressa durante l’incontro dal governo, a recepire gli input del settore. Anche perché l’obiettivo è punire chi già oggi non rispetta le regole, come quei 4 mila benzinai che non comunicano al ministero i prezzi giornalieri praticati agli automobilisti, come ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Circa il 20% del totale, ha aggiunto il ministro, non comunica mai il prezzo di vendita al ministero, dunque il governo prevede di incrementare le sanzioni fino alla sospensione per chi non rende pubblici i listini.

“In questo momento possiamo dire che lo sciopero è congelato, non fosse altro perché abbiamo potuto sgombrare il campo da tutto quello che era stato attribuito alla categoria – ha detto Giuseppe Sperduto presidente della Faib (Federazione autonoma italiana benzinai che ha incontrato il governo insieme con Fegica, Figisc/Anisa -. Hanno ascoltato le esigenze della categoria e siamo nelle condizioni di sentirci abbastanza soddisfatti, è stato stabilito a breve di incontrarci per far partire il tavolo tecnico che chiediamo da tempo”, ha aggiunto. Di certo, per i sindacati, è presto per revocare lo sciopero proclamato il 25 e 26 gennaio: ora, spiegano, si apre “un percorso che può portare a rivalutarlo”, e che passa anche per “l’esame del testo del decreto una volta emanato”. 

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Mentre il governo lima il testo finale del dl, resta il problema dei prezzi dei carburanti che impongono di stanare gli speculatori. Un tema che le associazioni dei consumatori hanno affrontato direttamente con il ministro Urso. Il prezzo finale dei carburanti, spiega il Codacons, “risente anche di fenomeni di speculazioni finanziaria non necessariamente correlati al costo del barile”, tanto è vero che nonostante le quotazioni dei prodotti raffinati siano scese tra il 30 dicembre e il 10 gennaio, il calo “non si è riflesso sui prezzi alla pompa”. I consumatori propongono quindi, tra le altre cose, di ridurre i prezzi ai distributori Eni, di affiancare a mister Prezzi delle associazioni di consumatori e utenti, e di eliminare le accise attraverso una maggiore tassazione degli extraprofitti.

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