Berlusconi “molla” Parisi: “Niente divisioni né fughe in avanti”. E Alfano rilancia aggregazione dei popolari

Berlusconi “molla” Parisi: “Niente divisioni né fughe in avanti”. E Alfano rilancia aggregazione dei popolari
15 novembre 2016

Silvio Berlusconi ‘molla’ Stefano Parisi. Per Matteo Salvini è discorso chiuso. Parla invece di flop, come federatore, Angelino Alfano. Berlusconi mescola le carte e ricomincia col ricompattare Forza Italia. Ieri il primo tassello della nuova fase. Il Cav ha accolto ieri sera ad Arcore Giovanni Toti ribadendo la necessita’ di tenere unito il partito, lo ha rimproverato per aver sposato le ambizioni di Salvini, ma poi e’ partito subito lancia in resta – viene riferito – all’attacco di Parisi: doveva allargare il centrodestra e invece ha finito per litigare con la Lega, con Alfano e con tutta Forza Italia. Ed ancora: per ora non ha portato nessuno, parla di rottamazione ma senza il mio consenso. Parole che il Cavaliere in pratica certifica in un’intervista radiofonica. “Parisi – chiosa l’ex premier – sta cercando di avere un ruolo all’interno del centrodestra ma avendo questo contrasto con Salvini non credo che possa averlo”. Affermazioni che sanciscono uno stop alle ambizioni di Mr Chili che non si aspettava le dure critiche del Cavaliere.

Tuttavia, Parisi, ribadisce che “Berlusconi mi sosterra’” ma, allo stesso tempo, chiosa: “Se Berlusconi vuole Salvini se lo tenga, cosi’ perde”. “Deve decidere, la gente cosi’ non capisce”, reagisce l’ex Ad di Fastweb. Il suo convincimento e’ che il Cavaliere lo sosterra’ proprio in chiave anti-Salvini, ma intanto Parisi va avanti per la sua strada: “Nessun passo indietro”, ripete piu’ volte. Di certo l’ex presidente del Consiglio ha voluto mandargli un segnale chiaro: “Niente divisioni ne’ fughe in avanti”. Un messaggio rivolto anche a Salvini: “Forza Italia non sara’ irrilevante. Chi spacca il centrodestra non ha futuro”. Intanto i dirigenti di Forza Italia non nascondono la propria soddisfazione per l’affondo dell’ex premier nei confronti dell’ex direttore generale di Confindustria. L’obiettivo dell’ex premier e’ quello di ribadire la propria leadership. Eventualmente sara’ lui l’interlocutore dell’area moderata, qualora si decidesse di cambiare la legge elettorale. “In Parlamento contano i voti e anche sul proporzionale devono essere tutti d’accordo nel partito”, sottolinea uno dei ‘big’. La decisione del Cavaliere di mettere un freno a Parisi si legge proprio in chiave referendum, perche’ ora l’ex presidente del Consiglio vuole solo compattezza.

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E per il dopo 4 dicembre tornare ad essere centrale, guidando FI dall’esterno. Nei prossimi giorni si studieranno le prossime mosse prima della conzultazione (Berlusconi e’ stato in Svizzera per la nascita del terzo nipote e domani tornera’ a Roma) ma al momento si escludono manifestazioni unitarie nel centrodestra e incontri tra i leader della coalizione. Salvini comunque e’ soddisfatto: “Parisi? Finito. Non vale la pena neanche parlarne, e’ rimasto con tre vecchi Dc”. Il ‘redde rationem’ nel centrodestra potrebbe avvenire quindi dopo il referendum. Perche’ ai suoi l’ex Cavaliere continua ad ipotizzare il proporzionale e l’ipotesi di larghe intese. “Anche la Lega potrebbe essere interessata a queste modifiche”, ha spiegato a Toti. Ad archiviare la pratica Parisi c’è anche Angelino Alfano: “Il federatore federa se altri si lasciano federare e questa cosa non c’è, il leader di Forza Italia è Berlusconi. Parisi non ha fatto un nuovo partito e ha fatto flop come federatore”. Ce ne è anche per il leader leghista: “Salvini è imparagonabile a Trump, e a Milano – ironizza Alfano- non sembra che ci sia una ‘Salvini-tower’. Diverso è il discorso se si fa riferimento ai partiti lepenisti della destra europea a cui i popolari sono alternativi”. Alfano quindi rilancia l’idea di una aggregazione di popolari – moderati nella quale non ci dovrebbe essere spazio per la Lega di Salvini. “Nell’urlo – conclude – è poi più forte l’urlatore”.

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