Caos Yemen, giallo su morte di Saleh. E a San’a infuriano scontri

4 dicembre 2017

E’ caos totale nello Yemen a seguito della rottura dell’alleanza fra le forze dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh e i ribelli filo iraniani Houthi. Dopo violenti scontri e dopo il riavvicinamento a sorpresa di Saleh all’Arabia saudita, oggi gli Houthi hanno annunciato l’uccisione dell’ex presidente, negata dal partito che lo sostiene. Un totale sconvolgimenti degli scenari in questo Paese strategico per gli equilibri nella regione, conteso tra la sunnita Arabia saudita e la potenza emergente sciita, l’Iran. I sostenitori di Saleh e gli Houthi negli ultimi tre anni si erano infatti alleati contro il presidente Abdrabbuh Mansour Hadi, a sua volta sostenuto da una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita. Due giorni fa Saleh, annunciando ufficialmente la rottura dell’alleanza, si è detto pronto al dialogo con l`Arabia Saudita. Annuncio accolto con grande favore da Riad, che è arrivata a parlare di una nuova alleanza per “liberare lo Yemen dalle milizie fedeli all`Iran”, con evidente riferimento agli Houthi. Repentina la reazione degli insorti: questa mattina le milizie houthi hanno fatto saltare in aria la residenza di Saleh nel centro della capitale, controllata dagli insorti. Poco dopo, l’agenzia di stampa iraniana MehrNews e la tv al Masirah controllata dai Houthi hanno annunciato l’uccisione di Saleh “mentre tentava la fuga da San’a su un veicolo blindato insieme al suo vicepresidente Aref Zoka e al segretario generale del Partito del Congresso Nazionale (NCP) Yaser al-Awazi”.

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Fonti dell’NCP citate dalla tv satellitare saudita al Arabiya hanno smentito la morte di Saleh, bollandola come “propaganda degli Houthi” e affermando che “il presidente è vivo e sta guidando la battaglia a San’a”. Ma sui social media gli Houthi hanno fatto circolare un breve video nel quale si vede quel che sembra l’ex presidente Saleh con grossa ferita nella testa, apparentemente privo di vita, circondato da una folla di miliziani che esultano. Intanto la coalizione militare araba guidata dall’Arabia Saudita ha chiesto ai civili nella capitale di allontanarsi dalle zone controllate dai Houthi. I civili devono stare a “più di 500 metri” dalle aree controllate dai ribelli Houthi, come ha riferito l’emittente saudita Al-Ekhbariya, il che potrebbe significare un’ulteriore intensificazione dei raid aerei sulla capitale controllata dagli insorti. Da parte sua, il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi ha ordinato alle sue truppe di riconquistare San’a con il sostegno della coalizione guidata dai sauditi. E questo quando per tutta la notte di ieri gli aerei della coalizione araba a guida saudita hanno bombardato le postazioni degli Houthi nella regione, appoggiando le truppe di Saleh. Secondo stime dell`Nazioni Unite, dalla campagna aerea lanciata dalla coalizione a guida saudita nel marzo del 2015 nello Yemen sono state uccise almeno 8.670 persone. askanews

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