Caso Charlie, bambino avrà fine settimana con genitori. il Papa: difendere la vita quando è ferita

Caso Charlie, bambino avrà fine settimana con genitori. il Papa: difendere la vita quando è ferita
30 giugno 2017

I medici, scrive il Daily Mail, hanno concesso non solo qualche ora di tempo in piu’ ai genitori per dire addio al piccolo Charlie G. Ma almeno tutto il fine settimana. Lo riferisce un amico della famiglia citato dal tabloid conservatore. Charlie, affetto da una rara malattia genetica degenerativa ed incurabile, e’ tenuto in via solo da macchine sin dalla nascita, 10 mesi fa. Il Great Ormond Street Hospital ha ottenuto il via libera a staccare la spina dopo che ogni tribunale britannico e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha esaminato il caso. Inizialmente era stato annunciato che il sistema di supporto vitale sarebbe stato spento oggi alle 12 ora di Londra (le 13 in Italia). Poi un rinvio, che si riteneva sarebbe stato di alcune ore. Ora lo sviluppo del Mail secondo il quale i genitori di Charlie potranno stargli accanto almeno fino a domenica sera se non lunedi’. Mail che sottolinea come sara’ garantito l’anominato ai medici e a tutto lo staff che materialmente porra’ fine alle sofferenze del bimbo per il timore per la loro incolumita’. Papa Francesco, sul suo account Twitter, interviene (pur senza nominare il bambino) sul caso di Charlie Gard: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”.

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Il caso ha commosso il mondo ma i giudici hanno sancito che anche la cura sperimentale Usa, cui i genitori intendevano ricorrere come ultima speranza, non avrebbe fornito le necessarie garanzie per giustificare di prolungare l’agonia del piccolo. Charlie soffre fin dalla nascita di sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, malattia di cui sono noti altri 16 casi in tutto il mondo, che impedisce al corpo di produrre sufficiente energia per alimentare da solo gli organi interni come fegato e cervello, che cosi’ deperiscono progressivamente ed in modo inarrestabile. Sono solo le macchine che appunto mantengono in vita il bimbo affetto da questa rarissima malattia. Intanto, la bufera politica scatenata in Italia dal caso di Charlie Gard, ha preso di mira l’Unione europea. In realta’, si attribuisce a Bruxelles una responsabilita’ per la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che ha avallato la decisione del giudice inglese, senza considerare che la Corte non ha nulla a che fare con l’Unione. Aderiscono al sistema della Corte di Strasburgo i 47 Paesi del Consiglio d’Europa, organismo ben piu’ ampio e non collegato all’Ue. Probabilmente si e’ fatta confusione con la Corte di giustizia dell’Unione europea, con sede a Lussemburgo, quella si’ collegata all’Ue.

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