Conte: no vaccino obbligatorio, primi risultati ad aprile

Conte: no vaccino obbligatorio, primi risultati ad aprile
Giuseppe Conte (foto www.governo.it)
30 dicembre 2020

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, assicura che il piano vaccini messo a punto dall’Italia sarà un successo. Nel corso della conferenza stampa di fine anno dribbla ogni tipo di polemica – sui dati, sui tempi e sulla quantità di dosi – e spiega che “il piano vaccinale è ben organizzato, ci sono tutte le premesse affinché il nostro paese, spesso considerato Cenerentola sul piano organizzativo, possa dimostrare di essere all’altezza questa grande sfida”.

Il premier ricorda di aver sollecitato in prima persona con i leader europei una giornata come quella del 27 dicembre scorso, il vaccine day, quando le prime dosi del vaccino Pfizer-Biotech – il primo ad aver ricevuto il via libera dell’Ema – sono arrivate in tutti i paesi dell’Unione: “Per il primo giorno l’Italia ha avuto 9750 dosi, poi ne arriveranno 470mila a settimana, entro gennaio saranno all’incirca 2 milioni e 350mila. A gennaio si aggiungerà anche il vaccino Moderna”. Conte non menziona il vaccino AstraZeneca che invece potrebbe non arrivare prima di marzo, imprevisto che metterebbe a rischio il timing del piano del governo che da AstraZeneca deve avere in tutto 40,4 milioni di dosi, di cui 16 milioni solo entro marzo. Nonostante questo ritardo, il premier afferma che “a primavera inoltrata” ci saranno i primi veri risultati, cioè “quando avremo vaccinato 10/15 milioni di cittadini. Non credo avverrà prima di aprile.
Allora si concluderà la fase 1″.

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A chi gli domanda perché l’Italia non ha acquistato dosi extra con canale diretto come la Germania, Conte risponde che “non lo ha fatto perché all’articolo 7 del contratto Ue c’è il divieto di approvvigionarsi per via bilaterale se si accede a livello Ue.
Italia, Francia, Germania e Olanda sono i primi paesi che in modo sincronico e sintonico si sono mossi per l’alleanza per i vaccini, dopo essersi assicurati contatti con le ditte hanno consegnato la palla alla Commissione europea, è stata una scelta politica ritenere che sui vaccini fosse necessario muoversi all’unisono sul fronte europeo. L’Italia non ha tentato altre commesse perchè le dosi negoziate sono centinaia di milioni e sono assolutamente sifficienti”.

Conte ricorda che “Speranza ha presentato in Parlamento il 2 dicembre il piano vaccini, è stato approvato e prevede che siano gli operatori socio sanitari i primi a riceverlo, poi i residenti e il personale delle Rsa che sono quasi 2 milioni. A seguire gli ultra ottantenni 4,4 milioni, la fascia over 60, cioè 13,4 milioni, poi sarà accessibile a chi ha una patologia cronica, ovvero 7,4 milioni, poi a tutti. Procederemo rispettando queste indicazioni”. Quindi nessuna vaccinazione per chi rappresenta le istituzioni: “Io stesso per poter dare il buon esempio lo farei subito ma cercherò di rispettare le priorità approvate dalle Camere e dalla conferenza stato regioni”. La stoccata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, vaccinatosi a favore di telecamere proprio nel vaccine day, è servita.

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Sul numero di vaccinazioni effettuate, il capo del governo spiega che verranno inviati “tutti i dati in Parlamento, lo abbiamo sempre fatto, agiremo in trasparenza”. Ribadisce nuovamente che non ci sarà alcun obbligo di vaccinazione mentre fa sapere che su un eventuale patentino per i vaccinati il governo farà le sue valutazioni: “C’è la proposta che chi si sottopone alla vaccinazione possa avere una sorta di abilitazione per una maggiore mobilità”. Rivolge anche un appello ai no vax: “Chiedo a tutti uno sforzo, mettiamo da parte le ideologie, le azioni emotive e compiamo un atto di solidarietà verso tutta la comunità nazionale, sottoponiamoci al vaccino”.

 

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