Corte conti Sicilia, condannato dirigente sanitario ‘sbadato’

30 maggio 2017

Una distrazione costa cara al coordinatore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta Antonino Iozzia. Il funzionario ha smarrito un decreto ingiuntivo, impedendo all’Asp di opporsi, e per questo la Sezione giurisdizionale d’appello per la Regione siciliana lo ha condannato a pagare all’amministrazione lesa la somma di 127.345 euro. La vicenda risale al 2007, quando Iozzia, allora dirigente del Servizio economico finanziario dell’azienda ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Gela, aveva proposto al direttore generale la nomina di un dottore commercialista, gia’ consulente della stessa azienda, per difenderla in Commissione tributaria provinciale per una cartella milionaria erroneamente adottata per presunti omessi versamenti di ritenute operate nei confronti dei dipendenti che, invece, erano state regolarmente versate.

Il ricorso proposto dal difensore era costituito da appena tre pagine, rileva la magistratura contabile, di cui appena 15 righe dedicate alla parte in diritto, ed era stato accolto dalla Commissione tributaria provinciale di Caltanissetta che aveva liquidato, a favore della Usl, la somma di 1500 euro per spese legali. A fronte di questa liquidazione a proprio favore, l’azienda sanitaria si e’ vista presentare dal professionista incaricato della difesa una parcella di 715.940 euro, poi successivamente ridotta che, comunque, l’azienda non riteneva di pagare. Il professionista, di conseguenza, ha chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo al quale, per effetto del suo smarrimento, non e’ stata fatta opposizione ed e’ diventato esecutivo, costringendo l’azienda a pagare complessivamente 584.558 euro. La Corte dei conti ha quindi addebitato a Iozzia, “per la sua grave negligenza”, quota parte della somma pari a 127.345 euro.

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