Crollo ponte Morandi, procura indaga 20 persone e Autostrade

6 settembre 2018

La procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati per il crollo del viadotto Polcevera, venti persone e la societa’ Autostrade (in questo caso il motivo e’ la responsabilita’ dell’ente per reati degli amministratori). I reati contestati sono quelli di omicidio colposo plurimo, omicidio colposo stradale plurimo (introdotto recentemente nel nostro ordinamento), disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.

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La societa’ risponde di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica. Secondo le indiscrezioni trapelate oggi a Genova, fra gli indagati ci sarebbero i dirigenti della societa’ Autostrade, di Spea Engineering e del ministero delle Infrastrutture. Come ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, prossimamente la Procura procedera’ con la richiesta di incidente probatorio per compiere probabilmente degli accertamenti tecnici ‘non ripetibili’. Quanto ai nomi degli indagati, ha sottolineato, saranno resi noti quando le persone interessate saranno informate.

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Cozzi non ha escluso che la lista degli indagati possa ampliarsi: “al momento e’ questa – ha detto ai giornalisti – poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini, verra’ valutato” se estenderla, “anche magari in corso di incidente probatorio come prevede il codice”. Il procuratore capo ha anche sottolineato che le parti offese sono i parenti delle 43 vittime e le 16 persone che hanno riportato lesioni.

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Intanto, a Roma, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha annunciato che il “decreto Genova” sara’ approvato nel giro di giorni, per consentire fra l’altro “la deroga al codice degli appalti per la ricostruzione del ponte, ma anche per accelerare i cantieri gia’ in corso per tutta una serie di infrastrutture complementari che stiamo costruendo e un sistema di aiuto alle imprese che in un caso come questo certamente non puo’ essere circoscritto alla zona rossa e, quindi, alle delimitazioni geografiche tipiche della protezione civile”. Quanto alle “pressioni” subite dal ministero delle Infrastrutture per non rendere noti i testi delle convenzioni autostradali, oggi lo stesso Toninelli ha pubblicato gli stralci di alcuni documenti in cui Aiscat e Societa’ autostrade chiedevano proprio di non pubblicarli.

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