David Donatello, trionfa “Il Traditore” di Bellocchio, Favino-Trinca gli attori

9 maggio 2020

Un David Donatello che fa riflettere con le statuette in bella mostra nello studio di via Teulada a Roma e i protagonisti in collegamento da casa per conoscere il loro destino. Ma anche un David familiare con mogli, figli, nipoti che irrompono nell’inquadratura salutando in diretta durante il collegamento. Un David che Carlo Conti, conduttore in solitario, presenta come appuntamento che ha un sapore particolare. Un’edizione dedicata “alle oltre 200.000 persone che lavorano nel mondo del cinema, alle associazioni che stanno lavorando alla ripartenza, a quegli schermi ora spenti ma che presto si riaccenderanno”. E contemporaneamente le insegne di tantissime sale d’Italia si accendono per testimoniare la volontà di ripartire. Sono i David de “Il Traditore”, il film di Marco Bellocchio che narra le vicende di Tommaso Buscetta, mafioso e successivamente collaboratore di giustizia, membro di Cosa nostra. Ne vince ben sei su 18 nomination (Film, regia, attore protagonista, attore non protagonista, sceneggiatura originale e montaggio).

Cinque vanno a Pinocchio (scenografia, costumi, effetti visivi, trucco e acconciature). Tre per il Primo Re (Fotografia, Sonoro, Produttore). Un premio dedicato da Bellocchio “al cinema italiano che ora è così in grande difficoltà auguro che si possa ricominciare a lavorare. Sono contento per me ma anche per tutti quelli che mi hanno aiutato a fare questo film. Ho 80 anni ma spero per un po’ di anni di continuare a fare film che mi entusiasmino”. Un abbraccio con figlia e moglie, Francesca Calvelli, a sua volta premiata per il miglior montaggio del film. Gli altri in nomination erano Il primo re di Matteo Rovere, La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi, Martin Eden di Pietro Marcello, Pinocchio di Matteo Garrone. Miglior regista esordiente Phaim Bhuiyan per Bangla che ha dedicato il premio ai “ragazzi di seconda generazione e all’Italia che ci ha accolto tanto”.

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Miglior attore protagonista Pierfrancesco Favino (Il traditore), baciato in diretta dalla moglie Anna Ferzetti (anch’essa candidata come attrice non protagonista). In collegamento con lui il resto della cinquina: Toni Servilllo (5 e` il numero perfetto), Alessandro Borghi (Il primo re), Francesco Di Leva (Il Sindaco del Rione Sanita`), Luca Marinelli (Martin Eden). Favino ha voluto raccontare un aneddoto: “Prima del lockdown stavo uscendo di casa e ho incontrato una signora nell’androne del palazzo, mi ha detto che aveva visto un mio film e salutandomi mi aveva detto ‘torni presto a trovarci’. Arrivando alla macchina ho sentito l’orgoglio di far parte della categoria di donne e uomini dello spettacolo. Voglio dire a questa signora che abbiamo tanto desiderio di tornare presto a trovarla e speriamo di farlo quanto prima”. Il premio ha voluto dedicarlo alla mamma Stella Favino. E’ Jasmine Trinca (La dea fortuna) la migliore attrice protagonista.

Candidate Valeria Bruni Tedeschi (I villeggianti), Isabella Ragonese (Mio fratello rincorre i dinosauri), Linda Caridi (Ricordi?), Lunetta Savino (Rosa) e Valeria Golino (Tutto il mio folle amore). “Un’attrice protagonista non si vede dalla quantità di minuti nel film mi diceva sempre Ferzan e io devo ringraziare lui e Stefano Accorsi e Edoardo Leo, miei fratelli sul set” le parole della Trinca. Migliore attrice non protagonista e prima premiata della serata Valeria Golino (5 è il numero perfetto), l’esordio del fumettista Igort. Valeria Golino ha dedicato il premio “all’Italia e a tutti noi e a questo momento fragile e potente, importante per tutti noi”. Miglior attore non protagonista è stato Luigi Lo Cascio (Il Traditore) di Marco Bellocchio. “Avevo vinto un David 20 anni fa per I cento passi ma allora ero incosciente, oggi sono riconoscente e confuso” ha detto l’attore siciliano. Un premio dedicato ai “lavoratori dello spettacolo. Noi siamo in mezzo alla folla e non sappiamo quando ricominceremo e noi con loro”. Lo Cascio è stato raggiunto dai suoi bambini in diretta per un abbraccio “questo non sarebbe stato possibile normalmente”.

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Tra i candidati anche Roberto Benigni, unico attore al mondo ad avere interpretato sia Pinocchio che Geppetto. “Io – ha detto – sono la categoria più colpita perché tocco tutti. Sono in sofferenza. Se ci chiudono le porte della realtà possiamo andare avanti, ma non ci possono chiudere quelle del sogno”. La miglior fotografia è stata attribuita a Daniele Ciprì (Il primo re) di Matteo Rovere che racconta la fondazione di Roma e la lotta fratricida tra Romolo e Remo. Mentre il David per la miglior sceneggiatura invece è stato assegnato a “Il traditore”, il primo riconoscimento al film di Marco Bellocchio. “Questa quarantena ci ha insegnato che film, serie e libri leniscono la nostra solitudine – ha detto Ludovica Rampelli – Grazie ai creatori di storie e a chi questa storia ha reso possibile. Marco Bellocchio a te la nostra gratitudine e il nosto affetto”. Pinocchio di Matteo Garrone fa la doppietta: miglior scenografia per Dimitri Capuani, e il miglior trucco alla coppia formata da Dalia Colli e Mark Coulier (trucco prostetico).

E` L`Orchestra di Piazza Vittorio il vincitore del David di Donatello 2020 per Miglior Musicista, per la colonna sonora de Il Flauto Magico di Piazza Vittorio di Gianfranco Cabiddu. Mentre la migliore Sceneggiatura non originale è quella di Martin Eden di Maurizio Braucci e Pietro Marcello dal classico di Jack London. Tra i premi tecnici Miglior costumista a Massimo Cantini Parrini per Pinocchio, Miglior acconciatore Francesco Pegoretti per Pinocchio. Premiata anche la musica di La dea fortuna che è andata alla canzone di Diodato, già vincitore del Festival di Sanremo Che vita meravigliosa. Il film Selfie di Agostino Ferrente ha vinto il premio come miglior documentario. Gli omaggi al più grande dei registi italiani, Federico Fellini, e a uno dei nostri più grandi attori, Alberto Sordi, che quest’anno compiono 100 anni. E poi il David speciale alla carriera alla quasi centenaria Franca Valeri, “icona dello spettacolo e della cultura italiana” ed il David dello spettatore (il maggior numero di spettatori in sala) a “Il Primo Natale” di Salvo Ficarra e Valentino Picone. “Ringraziamo i 2 milioni e rotti di giurati che sono quelli che hanno seguito il film dicono”. L’unico applauso della serata è stato dedicato ai protagonisti del cinema scomparsi nel corso dell’anno.

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