Evasione fiscale, Renato Soru assolto in Appello

Evasione fiscale, Renato Soru assolto in Appello
Renato Soru
8 maggio 2017

La Corte d’Appello di Cagliari, presidente Claudio Gatti, ha assolto il patron di Tiscali, Renato Soru, dall’accusa di evasione fiscale. L’ex presidente della Regione Sardegna era stato condannato in primo grado, il 5 maggio dello scorso anno, a tre anni di reclusione per il prestito di circa 2,6 milioni alla sua stessa società Andalas Ltd. con sede a Londra. Era accusato di aver evaso 2 milioni e 600 mila euro di interessi nell’ambito di un prestito che aveva concesso a Tiscali, la società da lui fondata. All’indomani della prima condanna, oggi annullata, l’ex governatore si era dimesso dalla guida del Pd, ma l’opposizione – e in prima linea il Movimento 5 stelle – avevano chiesto a gran voce che lasciasse anche il posto al Parlamento Europeo. Oggi le reazioni del partito sono tutte a favore di Soru. E le riassume in un tweet Matteo Renzi: “Le sentenze le scrivono i giudici, non il blog. Renato Soru è innocente, chi lo ha insultato chieda scusa o rinunci a immunità”.

“Questa sentenza ricostruisce i fatti con oggettività e senza pregiudizi, domani è un altro giorno”, queste le uniche parole pronunciate da Soru dopo il verdetto. Per lui l’incubo era iniziato con un servizio di Anno Zero, la trasmissione di Michele Santoro che si era occupata degli imprenditori italiani con società all’estero. A seguito di accertamenti dell’Agenzia delle Entrate era emerso che Soru non aveva versato una parte delle tasse per gli interessi incassati su un prestito di oltre 27 milioni di euro concesso nel 2004 dalla società inglese Andalas ldt (sempre di Soru) a Tiscali Finance.

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In realtà, grazie ad un accordo con il fisco, l’europarlamentare ha pagato tra sanzioni e more oltre 7 milioni di euro, chiudendo così il contenzioso tributario. Seguendo il solco tracciato dal sostituto procuratore generale, che un mese fa nella sua requisitoria aveva pesantemente contestato la sentenza del giudice Sandra Lepore, i difensori Ennio Amodio e Fabio Pili hanno spiegato perché, pur essendoci stata un’evasione, questa fosse legata a errori di Soru e non ad una volontà di frodare il fisco.

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