False pratiche per avere cittadinanza, coinvolti anche calciatori di serie A. Nel Napoletano, 4 misure cautelari

10 novembre 2017

Altre quattro misure cautelari nell’ambito delle indagini della procura di Nola, in provincia di Napoli, su un giro di false pratiche di cittadinanza che ha visto coinvolti anche alcuni calciatori che militano in squadre di Serie A. I carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, coordinati dai magistrati nolani, hanno eseguito un’ordinanza di divieto di dimora negli uffici dell’amministrazione comunale di Brusciano nei confronti di tre indagati e un altro divieto di dimora nel territorio di Brusciano. Tutti sono ritenuti responsabili, in concorso con un quinto indagato non destinatario di alcuna misura cautelare, di associazione a delinquere finalizzata alla falsità ideologica materiale commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici. L’indagine, culminata nell’operazione “Carioca”, è nata dalla segnalazione quando, nel maggio scorso, alla Questura di Terni arrivarono delle richieste di rilascio di passaporti da parte di presunti cittadini italiani di origine brasiliana dalle quali erano emerse evidenti irregolarità nella pratica di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis (per discendenza, ndr) perfezionata presso l’ufficio anagrafe e dello stato civile di Brusciano. Da questa segnalazione prese le mosse l’indagine coordinata dalla procura di Nola, sviluppatasi tra luglio 2016 e ottobre 2017, che ha consentito di dimostrare che gli indagati avevano costituito una complessa organizzazione criminale finalizzata a far ottenere la cittadinanza italiana, in assenza dei requisiti previsti, a 300 cittadini brasiliani.

Definito, nel dettaglio, anche il modus operandi del gruppo criminale, dimostrando che due degli odierni indagati, svolgendo il ruolo di procacciatore di clienti, si avvalevano della complicità di un impiegato, responsabile dell’ufficio di Stato civile e assessore presso il Comune di Brusciano, per attestare falsamente l’esistenza dei presupposti previsti dalla legge per il rilascio della cittadinanza iure sanguinis. A beneficiare irregolarmente della cittadinanza italiana – ricostruisce la procura di Nola in una nota – anche alcuni calciatori, molti dei quali militanti nelle massime divisioni professionistiche dei campionati italiano, francese, portoghese e brasiliano nonché di altri atleti di calcio 5. Già il 7 aprile 2017, erano finite agli arresti domiciliari due persone: il responsabile dell’ufficio di Stato civile di un Comune del Napoletano e il titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative che, dietro compenso di denaro, avevano fatto in modo che circa 300 cittadini brasiliani ottenessero la cittadinanza italiana in virtù dello ius sanguinis, senza però avere i requisiti previsti dalla legge.

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