Una commissione di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, monocamerale, che dura in carica un anno e procede con gli stessi poteri e con le stesse limitazioni dell’autorita’ giudiziaria, con obbligo del segreto sugli atti di inchiesta. E’ quanto prevede la proposta messa a punto nella commissione Affari costituzionali del Senato ed ora all’esame dell’Aula di Palazzo Madama.
La commissione e’ composta da 20 senatori nominati dal presidente del Senato in proporzione ai numeri dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando l’equilibrata rappresentanza dei generi. I suoi compiti sono, fra l’altro, svolgere indagini sulle reali dimensioni, condizioni, qualita’ e cause del femminicidio inteso come uccisone di una donna, basata sul genere e piu’ in generale di ogni forma di violenza di genere; monitorare la concreta attuazione della convenzione del consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (convenzione di Istanbul) e di ogni altro accordo internazionale in materia nonche’ della legge nazionale ispirata agli stessi principi; accertare le possibili incongruita’ e carenze della normativa vigente per tutelare la vittima e gli eventuali minori coinvolti; accertare il livello di attenzione e la capacita’ di intervento delle autorita’ e delle pubbliche amministrazioni competenti a svolgere prevenzione e assistenza; monitorare l’effettiva destinazione delle risorse stanziate alle strutture che si occupano di violenza di genere.
