Grandi Opere, 4 arresti tra cui un ex dirigente ministeriale

Grandi Opere, 4 arresti tra cui un ex dirigente ministeriale
16 marzo 2015

di Giuseppe Novelli

ercole_incalza_640Corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta e altri delitti contro la pubblica amministrazione. Sono queste le accuse in base alle quali i Carabinieri del Ros hanno arrestato stamane quattro persone, fra cui Ettore Incalza (foto), ex dirigente dei Lavori Pubblici e attuale direttore della Struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, tra l’altro, coordina la task force sulla Tav Torino-Lione. Gli altri destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare sono gli imprenditori Francesco Cavallo e Stefano Perotti e un collaboratore di Incalza, Sandro Pacella. Al centro delle indagini dell’operazione, chiamata “Sistema”, c’è la gestione illecita degli appalti ricompresi nelle “Grandi opere”, mediante un articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori. Le forze dell’ordine hanno effettuato in diverse regioni italiane perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili a oltre 50 indagati.  Tra gli indagati ci sarebbero anche politici ma “non di primissimo piano”.

 POLITICI TRA GLI INDAGATI Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell’ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato. Tra gli indagati ci sarebbero anche dei politici, anche se non si tratterebbe di figure “di primissimo piano”.

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 PERQUISIZIONI NEGLI UFFICI ANAS E RFI I carabinieri del Ros stanno eseguendo cantinaia di perquisizioni nei domicili degli indagati e anche negli uffici di diverse società tra cui Rfi e Anas international Enterprise. In primo piano nell’indagine, i rapporti tra il manager dei lavori pubblici Ercole Incalza e l’imprenditore Stefano Perotti cui sarebbero state affidate nel tempo la progettazione e la direzione dei lavori di diverse grandi opere in ambito autostradale e ferroviario, dietro compenso. Le perquisizioni hanno interessato, tra gli altri, anche uffici della Struttura di missione presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, delle Ferrovie del Sud-Est Srl, del Consorzio Autostrada Civitavecchia-Orte-Mestre, dell’Autostrada regionale Cispadana Spa e dell’Autorità portuale Nord Sardegna. Alcune perquisizioni sono svolte con il concorso di personale dell’Agenzia delle Entrate per gli accertamenti di competenza in materia fiscale. L’esecuzione dei provvedimenti ha interessato le province di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Genova, Torino, Padova, Brescia, Perugia, Bari, Modena, Ravenna, Crotone e Olbia

 PER L’ACCUSA È INCALZA L’ARTEFICE DELLA GESTIONE ILLECITA DEGLI APPALTI Sarebbe proprio Incalza, in particolare, in qualità di ‘dominus’ della Struttura tecnica di missione del ministero dei Lavori pubblici, ad organizzare l’illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati. Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell’ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato.

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 NEL MIRINO ANCHE I LAVORI PALAZZO ITALIA EXPO Gli investigatori avrebbero documentato gli “stretti rapporti” esistenti tra Incalza e l’ingegnere Stefano Perotti, ritenuto “figura centrale dell’indagine”, responsabile della società Ingegneria Spm, a cui sono stati affidati incarichi di direzione lavori per la realizzazione di diverse “Grandi Opere” tra cui la linea ferroviaria A/V Milano-Verona (tratta Brescia-Verona); il Nodo Tav di Firenze per il sotto attraversamento della citta’; la tratta ferroviaria A/V Firenze Bologna; la tratta ferroviaria A/V Genova-Milano Terzo Valico di Giovi; l’autostrada Civitavecchia-Orte-Mestre; l’autostrada Reggiolo Rolo-Ferrara; l’Autostrada Eas Ejdyer-Emssad in Libia. Secondo il Ros, Perotti avrebbe “influito illecitamente” anche sulla aggiudicazione dei lavori di realizzazione del cosiddetto Palazzo Italia Expo 2015 e sulla realizzazione del nuovo terminal del porto di Olbia.

 CHI È INCALZA Dal G8, alla Tav, al Mose: il nome di Ercole Incalza ricorre in tutte le grandi opere – e inchieste – degli ultimi 30 anni in Italia. Sono gli stessi inquirenti a descriverlo come “potentissimo dirigente” del ministero dove è rimasto per 14 anni attraversando ben 7 governi. Arrivato nel 2001 come capo della segreteria tecnica di Pietro Lunardi (governo Berlusconi), Ercole Incalza è passato attraverso Antonio Di Pietro (governo Prodi), è stato promosso capo struttura di missione da Altero Matteoli (di nuovo Berlusconi), confermato da Corrado Passera (governo Monti), Lupi (governo Letta) e poi ancora Lupi (governo Renzi). A febbraio i pm fiorentini Giulio Monferini e Gianni Tei ne avevano chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 31 persone nell’inchiesta sul sottoattraversamento fiorentino della Tav. Fonti del governo sottolineano che Incalza è andato in pensione il 31 dicembre 2014 e attualmente non riveste alcun ruolo o funzione, neanche a titolo gratuito.

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