Kiev, arrestato uomo che preparava omicidio Babchenko. Il reporter è vivo

Kiev, arrestato uomo che preparava omicidio Babchenko. Il reporter è vivo
Arkady Babchenko
30 maggio 2018

17:58 Le autorità di Kiev hanno annunciato l’arresto di un uomo accusato di preparare l’omicidio del reporter di guerra Arkadi Babchenko. I servizi di sicurezza ucraini (Sbu) hanno identificato l’uomo fermato come “l’organizzatore” del tentativo di assassinio di Babchenko. “Abbiamo arrestato l’organizzatore di questo crimine tre ore fa a Kiev”, ha dichiarato i capo della Sbu, Vassily Grytsak.

Secondo quanto comunicato dalla stessa fonte, quest’uomo avrebbe ricevuto 40.000 dollari dai “servizi speciali russi” per preparare l’omicidio del reporter. Babchenko era stato dato per morto ieri, ma oggi si è presentato davanti alla stampa assieme a un responsabile dei servizi di sicurezza ucraini. Quest’ultimi hanno riferito di avere organizzato la finta uccisione del giornalista per scongiurare un complotto ai suoi danni ordito dalla Russia. Il giornalista russo critico con il Cremlino Arkady Babchenko, di cui era stata annunciata la morte, e’ vivo ed e’ apparso davanti alla stampa.

Secondo quanto riferito dalla Bbc, il reporter e’ apparso in tv vivo e vegeto. Il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Vasyl Hrytsak, ha spiegato in una conferenza stampa che ‘l’assassinio’ del reporter e’ stato inscenato per stanare agenti russi. La notizia dell’omicidio di Babchenko era stata data da sua moglie, che aveva riferito di come il marito fosse stato colpito da un killer sulle scale di casa e fosse poi morto nel trasporto in ambulanza.

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Chi è Arkadi Babchenko

Famoso corrispondente di guerra, il giornalista 41enne che ha conosciuto i campi di battaglia personalmente, come militare: ha combattuto nelle campagne russe in Cecenia negli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000, prima di decidere di passare al giornalismo. Ha collaborato con diversi magazine, tra cui il noto quotidiano d’opposizione russo Novaya Gazeta; come blogger non perde occasione per attaccare le autorita’ russe, accusandole di colpire duramente i critici del Cremlino e di scatenare guerre in Ucraina, Siria e altrove. Negli anni è arrivato a esprimere posizioni molto forti, quasi al limite, che gli avevano alienato una parte del pubblico, come quando nel dicembre 2016 ha scritto di non provare pena per la morte di tutti i componenti di un coro militare russo, uccisi nello schianto dell’aereo che li stava trasportando in Siria dove si dovevano esibire per le truppe. Dopo aver ricevuto minacce di morte, nel febbraio 2017 ha deciso di lasciare Mosca e ha vissuto prima nella Repubblica ceca e poi in Israele, prima di trasferirsi a Kiev. Per un periodo ha lavorato anche per l’emittente tatara Atr.

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