Manovra 2026, via libera in Commissione tra caos pensioni e nodo oro Bankitalia

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Via libera in Commissione bilancio del Senato alla manovra 2026 dopo un esame travagliato, segnato da inciampi e colpi di scena. Il governo è stato costretto a riscrivere due volte le coperture del maxi-emendamento per superare il muro della Lega sulle pensioni. Anche la norma sulla proprietà dell’oro di Bankitalia ha richiesto due riformulazioni per renderla coerente con i Trattati Ue. Domani, lunedì, la legge di bilancio approda in Aula al Senato con l’obiettivo di chiudere martedì pomeriggio, per poi passare alla Camera che dovrà licenziarla entro il 30 dicembre.

L’esame in Commissione, iniziato questa settimana, ha vissuto un finale rocambolesco con la presentazione di una norma che riapriva il condono edilizio del 2003. Le opposizioni hanno minacciato ostruzionismo, costringendo la maggioranza a trasformare la disposizione in un ordine del giorno per evitare lo stallo. I tempi stretti hanno prevalso sulle divisioni interne, ma il percorso è stato più accidentato del previsto.

Pensioni, dalle finestre all’oro: le modifiche chiave

Tra le principali modifiche introdotte al Senato spiccano la rimodulazione del Pnrr e il pacchetto imprese con l’estensione triennale dell’iperammortamento. Confermato il rifinanziamento di Transizione 4.0, mentre arriva la ritenuta d’acconto dello 0,5-1% sulle fatture tra imprese. Detassazione anche per premi e partecipazioni agli utili dei dipendenti.

Viene allentata la stretta sulla tassazione dei dividendi con la soglia di partecipazione oltre la quale scatta l’esenzione ridotta dal 10% al 5%. Tra le novità anche il raddoppio della Tobin Tax e per le assicurazioni un anticipo dell’85% del contributo al Servizio sanitario nazionale da versare allo Stato. Corretta in Senato la norma sugli affitti brevi: la cedolare secca resta al 21% per il primo immobile affittato anche tramite piattaforme e sale al 26% per il secondo. Dal terzo scatta il reddito d’impresa. Introdotta anche una tassa di 2 euro sui pacchetti provenienti dall’estero.

La battaglia sulle pensioni spacca la maggioranza

Forti polemiche hanno accompagnato le norme sulle pensioni. Dopo lo stralcio della stretta sul riscatto della laurea e dell’allungamento delle finestre di uscita per le pensioni anticipate, sono arrivati tagli ai fondi per il pensionamento di lavoratori precoci e impegnati in attività usuranti. Le nuove disposizioni sul Tfr prevedono il silenzio-assenso per i neoassunti all’adesione alla previdenza complementare e l’obbligo di versare il Tfr ai fondi anche per le aziende salite sopra i 50 dipendenti, soglia che scenderà a 40 dal 2032.

Salta invece la possibilità di cumulare la rendita dei fondi complementari per accedere alla pensione anticipata di vecchiaia con almeno vent’anni di contributi.
Nel testo trovano spazio anche 200 milioni per il piano casa e la rimodulazione dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto. Ripristinati 60 milioni di euro nel fondo per l’editoria nel 2026, mentre il taglio alla Rai si riduce a 10 milioni per lo stesso anno.

Maggioranza divisa, opposizioni all’attacco

“Ce l’abbiamo fatta perché dall’esperienza delle mie tante leggi di bilancio alla fine ogni fiume arriva al mare”, ha detto il sottosegretario all’Economia Federico Freni al termine dei lavori. “Siamo felici di avercela fatta, è stato un percorso un po’ più accidentato del solito ma alla fine una maggioranza coesa e responsabile che vuole una manovra per l’Italia ha dimostrato che ci può arrivare”. Il relatore di Fratelli d’Italia Guido Liris ha espresso “soddisfazione” per “una dimostrazione di forza da parte di Fratelli d’Italia che ha tenuto la barra dritta per tutto il centrodestra, e che anche nei momenti critici è riuscita ad essere collante per tutta la maggioranza”.

“Oro nazionale al sicuro, meno tasse, più fondi per lo sviluppo, rottamazione cartelle e respinti gli aumenti dell’età pensionabile anche quelli puramente figurativi”, ha sottolineato il relatore della Lega Claudio Borghi. “Tutto molto importante e sono davvero felice”. Per il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri “è stato un percorso impegnativo ma positivo anche per la previdenza del comparto sicurezza”.

Molto critici i giudizi dell’opposizione. “Questa è la peggiore legge di bilancio dalla fine degli anni Novanta, per qualità delle scelte, per metodo e per rispetto delle istituzioni”, ha detto il capogruppo democratico Francesco Boccia. “Una manovra nata fragile e senza visione, che il governo è stato costretto a riscrivere in corsa, certificando l’inconsistenza dell’impianto originario. Un pasticcio, corretto all’ultimo momento e pagato, ancora una volta, da chi lavora e da chi va in pensione”.

Cinquestelle e opposizioni: figuraccia del governo

“È una legge di bilancio dannosa per il Paese, che non risolve nessuno dei problemi reali e che verrà ricordata più per il caos che per i contenuti”, ha commentato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli. Secondo Patuanelli sulle pensioni il governo ha fatto “una figuraccia politica e istituzionale che racconta meglio di mille parole l’improvvisazione con cui è stata gestita l’intera manovra”.

La senatrice di Italia Viva Annamaria Furlan attacca: “Il governo taglia le pensioni a chi svolge lavori usuranti, colpendo le lavoratrici e i lavoratori più esposti alla fatica, al rischio e all’usura fisica. È una scelta grave e profondamente ingiusta”. Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra parla di “un vero disastro sulle pensioni, pur di raccattare soldi per la manovra e per regalare soldi alle lobby delle armi. Oltre alla mancanza di serietà per le promesse non mantenute, c’è la mancanza di moralità: perché tagliare sul sangue delle persone è immorale”.