Il bazooka Ue: da 750 miliardi, a fondo perduto 310 miliardi

27 maggio 2020

La Commissione europea propone di raccogliere direttamente sui mercati 750 miliardi di euro tramite sue emissioni debitorie, con cui finanziare il nuovo Recovery fund di rilancio post crisi pandemica da Covid. Secondo i documenti varati dall’esecutivo comunitario, di questi fondi 560 miliardi andranno proprio al Fondo di rilancio (Recovery and resilience facility), in cui le sovvenzioni a fondo perduto agli Stati (grants) saranno pari a 310 miliardi di euro mentre i prestiti a lungo termine saranno 250 miliardi di euro. All’Italia andrà la quota più alta, ben 172,7 miliardi, di cui 81 a fondo perduto e i rimanenti 90 circa come prestiti.

Altri 55 miliardi andranno a “react Eu” sui sostegni a Pmi e sistemi sanitari, 31 miliardi ai meccanismi di supporto alla solvibilità delle imprese (incluse le ricapitalizzaizoni), 15 miliardi allo Strategic investment facility e 9,4 miliardi al programma salute. La Commissione propone poi di fissare il tetto di spesa del bilancio pluriennale comunitario 2021-2017 a 1.100 miliardi di euro, data la risposta alla crisi Covid (in cui non sono compresi i 750 miliardi extra del nuovo Recovery fund). Bruxelles propone infine di alzare al 2% del Pnl (Prodotto nazionale lordo) comunitario il tetto degli impegni finanziari degli Stati membri per lo stesso bilancio pluriennale e di usare la differenza tra tetto di impegni e tetto di spesa come garanzie per l’emissione di debito comune.

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Il piano di rilancio dell’economia dopo la crisi del Covid-19 proposto oggi dalla Commissione europea si chiamerà “Next Generation Eu”, e sosterrà con 750 miliardi di euro gli Stati membri più colpiti, come annunciato la stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, presentando il piano alla plenaria del Parlamento europeo oggi a Bruxelles, e precisando il sostegno sarà composto da “500 miliardidi sovvenzioni (‘grants’, ndr)e 250 miliardi di prestiti”. Von der Leyen ha poi spiegato, passando dall’inglese al tedesco, che questi “grants” sono in realtà “investimenti comuni nel nostro futuro”, che “non riguarderanno il debito passato”? I fondi, ha aggiunto, saranno erogati “attraverso il bilancio comunitario”, come “investimenti per le priorità della preservazione del mercato unico, del ‘Green Deal’, della transizione digitale e della resilienza” dell’economia europea.

“Non è una novità – ha sottolineato la presidente della Commissione -, il bilancio comunitario ha sempre finanziato sovvenzioni, per investimenti specifici, per migliorare la coesione, nel campo sociale ed economico. E il fatto che hanno sempre funzionato prova che possono funzionare anche ora”. “Investendo insieme nel nostro futuro – ha concluso von der Leyen – moltiplicheranno la prosperità per tutti”. Per Giuseppe Conte è “un’ottimo segnale da Bruxelles, va proprio nella direzione indicata dall`Italia”. “Siamo stati descritti – ha aggiunto il premier – come visionari perché ci abbiamo creduto dall`inizio. 500 mld a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo sul negoziato e liberiamo presto le risorse”.

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