“Mio figlio fa calcio, e mi pagano pure”: no, non ha un contratto, è lo STATO che ti versa i soldi per farlo giocare
Bonus sport per i bambini (pexels) - IlFogliettone.it
Il Bonus Sport 2025 è un sostegno concreto alle famiglie e prevede un contributo fino a 600 euro a famiglia
Il Bonus Sport 2025 rappresenta una delle misure più attese dalle famiglie italiane con figli minori. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di incentivare la pratica sportiva tra i più giovani e, allo stesso tempo, alleggerire i costi che spesso gravano in maniera significativa sui bilanci familiari. Iscrivere un figlio a un corso sportivo comporta spese di iscrizione, attrezzature e abbigliamento specifico: per molti nuclei, anche con redditi medi, queste spese possono diventare proibitive.
Il bonus prevede un contributo di 300 euro per ciascun figlio, fino a un massimo di due per nucleo familiare. Possono accedere alla misura le famiglie con un Isee non superiore a 15.000 euro, un criterio che consente di concentrare l’aiuto su chi è maggiormente in difficoltà. La somma non viene erogata direttamente ai genitori, ma trasferita agli enti sportivi accreditati, che applicano uno sconto immediato. Questo meccanismo elimina la necessità di anticipi da parte delle famiglie e riduce il rischio di un utilizzo improprio delle risorse.
Il Bonus Sport 2025 non copre indistintamente ogni tipo di attività, ma richiede requisiti precisi. Possono beneficiare della misura solo i corsi organizzati da associazioni o società sportive dilettantistiche, enti del terzo settore o Onlus regolarmente iscritte nei registri ufficiali. In più, le attività devono essere strutturate in modo da garantire continuità: è necessario che i ragazzi partecipino ad almeno due allenamenti a settimana e che i corsi abbiano luogo tra dicembre 2025 e giugno 2026.
Il programma si articola in due fasi principali. In un primo momento sono stati gli enti sportivi a dover presentare la propria candidatura entro l’8 settembre 2025, attraverso la piattaforma digitale messa a disposizione dal Dipartimento dello Sport. Solo gli enti accreditati possono poi ospitare i beneficiari. Una volta pubblicato l’elenco, tocca alle famiglie fare richiesta, scegliendo tra i corsi disponibili. L’intera procedura si svolge online, riducendo burocrazia e tempi di attesa.
Assegnazione secondo l’ordine di arrivo
Un aspetto rilevante del Bonus Sport 2025 riguarda la modalità di distribuzione dei fondi. Le richieste vengono accolte in base all’ordine cronologico di presentazione, fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Questo criterio premia la tempestività, ma al tempo stesso comporta la necessità per le famiglie interessate di muoversi rapidamente. In caso di errori nella domanda o di mancanza dei requisiti, il Dipartimento dello Sport può intervenire con richieste di correzione o con l’esclusione.
Una volta ottenuto il contributo, i ragazzi devono rispettare l’impegno preso. Il bonus infatti è vincolato alla frequenza dei corsi: se le assenze superano il 30% delle lezioni programmate, il beneficio decade e i fondi erogati devono essere restituiti. Questa clausola mira a garantire che le risorse pubbliche vengano effettivamente impiegate per lo scopo originario, ossia promuovere lo sport e i suoi valori educativi.

Controlli e trasparenza
Il funzionamento del Bonus Sport 2025 è sottoposto a una serie di controlli. Le autorità competenti hanno il compito di vigilare sulle strutture accreditate, mentre l’Agenzia delle Entrate può verificare eventuali cumuli indebiti con altre agevolazioni. Inoltre, il Dipartimento dello Sport pubblicherà sul proprio portale i dati relativi agli importi assegnati e ai destinatari, così da assicurare la massima trasparenza nell’utilizzo dei fondi.
Il Bonus Sport 2025 non è solo un aiuto economico, ma rappresenta un investimento sul futuro dei ragazzi e della collettività. Lo sport favorisce socializzazione, disciplina, benessere fisico e mentale, valori fondamentali per la crescita delle nuove generazioni. Con questa misura, lo Stato non si limita a sostenere le famiglie più fragili, ma promuove un modello di società attiva e inclusiva, in cui lo sport diventa strumento di educazione e prevenzione del disagio.
