Nuova tragedia, 20 migranti morti

19 luglio 2014

Nuova tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia. I corpi senza vita di circa 20 extracomunitari sono stati trovati nella stiva di un barcone soccorso nella notte da un mercantile ad una settantina di miglia a Sud di Lampedusa. I migranti, che viaggiavano in un gruppo composto da circa 600 persone, potrebbero essere stati uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio. Una motovedetta giunta in soccorso del natante ha recuperato tre migranti in gravi condizioni, trasferendoli prima sulla maggiore delle Pelagie, e quindi in elisoccorso agli ospedali Civico e Policlinico di Palermo. Uno dei tre profughi però è morto durante la navigazione verso Lampedusa. I superstiti sono stati trasbordati sul mercantile.

Intanto a Lampedusa è di nuovo emergenza. Secondo i dati diffusi da Save the Children, negli ultimi due giorni sono stati 1.278 i migranti arrivati sulla maggiore delle Pelagie. Tra loro ci sono 176 donne e 30 bambini, prevalentemente eritrei, somali, siriani e pachistani.

I migranti sono stati tutti portati al Cpsa di contrada Imbriacola. La struttura però, semidistrutta da un incendio nel settembre del 2011, al momento è interessata da lavori di ristrutturazione e non è pienamente utilizzabile. Il 7 luglio scorso, nel centro erano già stati ospitati temporaneamente 323 migranti, di cui 69 minori per la maggior parte eritrei e che sono stati trasferiti in altri centri d’accoglienza nel resto del Paese.

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“E’ essenziale l’immediato trasferimento dei migranti e soprattutto delle persone più vulnerabili, come i bambini, poichè il centro ha affermato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children – non può garantire una accoglienza in condizioni di sicurezza, sino a che non si concludano i lavori di ristrutturazione e venga definita una gestione interna tale da scongiurare ogni rischio del ripetersi di situazioni aberranti come quelle che hanno portato a disporne la chiusura”. (TMNews)

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