E ora spunta Fava: serve discontinuità non mediazione al ribasso

E ora spunta Fava: serve discontinuità non mediazione al ribasso
26 agosto 2017

“Il modello Palermo è un sindaco che si ricandida per cercare una continuità amministrativa. Qui, invece, si tratta di costruire una forte discontinuità con il presidente della Regione uscente, con la maggioranza che lo ha sostenuto e con il ruolo che ha avuto anche Alfano in questa maggioranza. Sono due esperienze totalmente asimmetriche”. A dirlo all’Adnkronos è Claudio Fava, vice presidente della commissione parlamentare Antimafia, che lunedì scioglierà la riserva sulla sua possibile candidatura alla Presidenza della Regione siciliana con l’appoggio della sinistra alle elezioni regionali d’autunno. “Non c’era nessuna preclusione nei confronti del rettore di Palermo, una persona perbene, e nessuna obiezione a costruire una coalizione che lo esprimesse come candidato – spiega Fava -. L’unico punto posto dalla sinistra era che questa coalizione non venisse definita in funzione di accordi romani con Alfano e che avesse una forte omogeneità politica”. Per Fava, allora, l’errore del sindaco Leoluca Orlando, big sponsor del campo largo è “nel considerare la presenza o meno di Alfano nell’alleanza un dettaglio insignificante”. “In Sicilia serve un voto che riscatti l’Isola dai comitati di affari, dalle vecchie politiche, dai conventicoli di potere che l’hanno governata negli ultimi 20 anni – conclude -. O si fa guardando in alto
e in avanti oppure se il candidato governatore sarà espressione di una mediazione al ribasso e sarà costretto a tenere conto della coalizione che lo esprime. Oggi la Sicilia ha bisogno di una scelta di forte e assoluta libertà di azione politica che si ponga lontano dal passato”.

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