In 8 anni spariti 158mila artigiani

In 8 anni spariti 158mila artigiani
26 agosto 2017

Negli ultimi 8 anni abbiamo perso quasi 158.000 imprese attive tra botteghe artigiane e piccoli negozi di vicinato. Di queste, oltre 145.000 operavano nell`artigianato e poco più di 12.000 nel piccolo commercio. La CGIA stima che a seguito di queste chiusure abbiano perso il lavoro poco meno di 400.000 addetti. La caduta, purtroppo, è continuata anche negli ultimi 12 mesi: tra il giugno di quest`anno e lo stesso mese del 2016 il numero delle imprese attive nell`artigianato e nel commercio al dettaglio è sceso di 25.604 unità (-1,2 per cento). In questi ultimi 8 anni, lo stock complessivo delle imprese attive nell`artigianato è costantemente sceso da 1.463.318 a 1.322.640, le attività del commercio al dettaglio, invece, sono diminuite in misura più contenuta. Se nel 2009 erano 805.147, nel giugno di quest`anno si sono attestate a quota 793.102. Le categorie artigiane che dal 2009 hanno subito le contrazioni più importanti sono state quelle degli autotrasportatori (-30 per cento), i falegnami (-27,7 per cento), gli edili (-27,6 per cento) e i produttori di mobili (-23,8 per cento). In contro tendenza, invece, il numero di parrucchieri ed estetisti (+2,4 per cento), gli alimentaristi (+2,8 per cento), i taxisti/autonoleggiatori (+6,6 per cento), le gelaterie/pasticcerie/take away (+16,6 per cento), i designer (+44,8 per cento) e i riparatori/manutentori/installatori di macchine (+58 per cento). 

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Dunque, per il rilancio dell`artigianato, una volta vero e proprio fiore all`occhiello del Made in Italy, non sarà sufficiente l`uscita dall`attuale stato di crisi economica, ma ci vorrà anche uno sforzo culturale, che porti a una radicale riconsiderazione del valore sociale del lavoro artigianale che con l`avvento della rivoluzione digitale subirà dei cambiamenti epocali. Una prospettiva assolutamente da perseguire, perché potrebbe aprire tante nuove opportunità di lavoro a migliaia e migliaia di giovani. Ritornando ai dati, il Sud è stata la ripartizione geografica più colpita dalla chiusura delle attività artigianali. Sempre dal giugno del 2009 allo stesso mese di quest`anno, la diminuzione è stata del 12,4 per cento: Sardegna (-17,1 per cento), Abruzzo (-14,5 per cento), Sicilia (-13,5 per cento), Molise (-13,2 per cento) e la Basilicata (-13,1 per cento) sono state le regioni che hanno subito la contrazione più forte. In termini assoluti, invece, è la Lombardia (-18.652) il territorio che ha registrato il numero di chiusure più elevato. Seguono l`Emilia Romagna (-16.466), il Piemonte (-15.333) e il Veneto (-14.883). Anche nell`ultimo anno la contrazione del numero delle imprese artigiane attive nel paese ha interessato tutte le 20 regioni d`Italia.

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