Piccoli editori, il mercato resta negativo. Ma ci sono eccezioni

Piccoli editori, il mercato resta negativo. Ma ci sono eccezioni
4 dicembre 2014

Il segno complessivo è sempre un segno meno, ma nel variegato scenario della piccola e media editoria italiana, che a Roma celebra la propria fiera Più libri più liberi, ci sono importanti eccezioni. Dall’indagine Nielsen presentata dall’Associazioni italiana editori al Palazzo dei congressi dell’Eur emerge infatti un dato complessivo che indica, anche per la piccola e media editoria, un calo delle vendite del 3,4%. Tra gli editori che espongono in fiera, però, si registra un dato in forte controtendenza: infatti tra questi le copie vendute sono cresciute dell’1,1% e il fatturato ha registrato addirittura un +2,2% rispetto all’anno precedente.

Numeri che certificano una realtà: c’è un’editoria che a tutti gli effetti rappresenta un’eccellenza e che contribuisce con forza a mitigare le perdite complessive e, per estensione, a dare una possibile speranza per le possibilità del settore. Possibilità che passa, per buona parte, attraverso le strategie editoriali delle case editrici che hanno saputo individuare e sfruttare dei libri di grande successo, come è avvenuto più volte nell’ultimo anno per titoli di case editrici medio-piccole divenuti poi grandi bestseller.

Complessivamente per il mercato del libro a fine ottobre si registra complessivamente un -4,6% di fatturato (circa 43milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2013 nei canali trade e sempre esclusi gli ebook): è ancora un segno meno, certo, ma, grazie alla timida ripresa estiva, in leggero recupero rispetto al -5,3% dei primi tre mesi dell’anno. Nello specifico dei generi cresce ulteriormente il peso dei libri per bambini e ragazzi, al punto che le copie vendute raggiungono il 20,5% del totale e si avvicinano sempre di più al segmento della fiction straniera (che è il genere più venduto, al 26,1%). Solo al terzo posto si trova, a copie, la fiction italiana (15,3%).

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Per i piccoli editori circa un quarto delle copie vendute riguarda la non fiction pratica (cioè libri di manualistica, cucina, salute, tempo libero e lifestyle, guide). Seguono i libri per bambini (con il 18,3%) e quindi la non fiction specialistica (17,9%). Rispetto allo scorso anno cresce la fiction italiana dello 0,6%, diminuisce di quasi il 10% la fiction straniera. “Sia il Rapporto Aie sulla piccola e media editoria che l’indagine Nielsen confermano – ha commentato il presidente dell’Aie Marco Polillo – che – al di là dei segni meno generalizzati – esiste circa un 10% di piccoli e medi editori che non solo crescono ma crescono tanto da smorzare i segni meno complessivi. Quel 10% di editori, con i suoi vari marchi, sta qui a Più libri più liberi e questo ci rende orgogliosi. Noi siamo qui per aiutarli a ‘far fare loro il salto’, questo è il compito e l’obiettivo di questa Fiera: non solo una vetrina, ma un laboratorio, un’occasione di formazione e di network. Secondo noi si vince anche così”.

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