Economia

“Rating Italia, Moody’s alza il giudizio a Baa2: è il primo miglioramento dal 2002”

Moody’s ha promosso l’Italia al rating Baa2 con outlook stabile, segnando il primo upgrade in 23 anni, dopo aver valutato la continuità politica e l’impatto delle riforme legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Moody’s ha comunicato l’upgrade in una nota tecnica che attribuisce la revisione al miglioramento della stabilità politica e alla continuità delle politiche economiche osservate negli ultimi due anni.

L’agenzia individua negli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in scadenza ad agosto 2026, il principale motore delle riforme strutturali, degli investimenti e delle misure fiscali che sostengono la nuova valutazione.

La stessa nota prevede un graduale calo del debito pubblico a partire dal 2027, mantenendo tuttavia un outlook stabile per bilanciare i progressi con le vulnerabilità persistenti. Dall’esecutivo sono arrivate reazioni immediate: la presidente del Consiglio, in missione al G20 di Johannesburg, ha espresso soddisfazione per un risultato definito significativo, riconoscendo il contributo del ministro dell’Economia e delle imprese nazionali alla stabilità dei conti.

Riforme e rischi macroeconomici

Moody’s dettaglia un quadro analitico diviso tra fattori positivi e criticità. Tra gli elementi favorevoli indica le riforme mirate a migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione e dell’ambiente imprenditoriale, considerate determinanti per rafforzare la crescita potenziale e sostenere la traiettoria di consolidamento fiscale.

L’agenzia avverte però che la riduzione del debito resta subordinata a un’espansione del Prodotto interno lordo sufficientemente robusta e a un incremento dell’avanzo primario: eventuali rallentamenti della crescita o un consolidamento fiscale meno incisivo potrebbero compromettere le proiezioni attuali. Il contesto internazionale, segnato da tassi elevati e dinamiche geopolitiche complesse, aggiunge incertezza rispetto alla tempistica dei miglioramenti previsti.

Reazioni politiche e prospettive operative

La promozione ha generato immediate dichiarazioni politiche. Il ministro dell’Economia e delle Finanze ha parlato di un’ulteriore conferma della fiducia nei confronti del governo e dell’Italia, sottolineando il valore simbolico del primo upgrade in oltre due decenni. Nel breve periodo, il Tesoro punta a capitalizzare la valutazione per consolidare la propria credibilità sui mercati e accompagnare l’attuazione del PNRR verso la scadenza del 2026.

Gli osservatori prevedono che la prossima fase si concentrerà sull’esecuzione delle riforme, sul controllo della spesa e su un percorso di crescita compatibile con il graduale rientro del debito. Le prossime verifiche delle principali agenzie di rating saranno considerate un test cruciale della tenuta del quadro macroeconomico.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri