Ripresi combattimenti a Aleppo dopo attacco ribelli. Erdogan: “Parlerò con Putin”

Ripresi combattimenti a Aleppo dopo attacco ribelli. Erdogan: “Parlerò con Putin”
14 dicembre 2016

Sono ripresi i combattimenti ad Aleppo dopo un attaco dei ribelli. Secondo quanto si apprende dal Centro russo per la riconciliazione delle parti in conflitto, i militanti “hanno approfittato della tregua” per riprendere la “lotta, cercando di sfondare le posizioni delle forze siriane in direzione nord-ovest”. Ma “attacco terroristico respinto. L’esercito siriano ha continuato la sua operazione per liberare dai militanti controllati distretti orientali di Aleppo”. Le forze armate siriane aveano ripreso già questa mattina i bombardamenti di artiglieria contro i quartieri di Aleppo ancora in mano alle milizie ribelli: la notizia, annunciata in precedenza da fonti militari russe, era stata poi confermata dalle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani. Secondo quanto reso noto dalle ong le forze siriane hanno lanciato 14 proiettili di mortaio sulla zona ancora controllata dai ribelli; fonti militari russe hanno spiegato che l’iniziativa siriana è stata una rappresaglia per un precedente attacco ribelle.

In base agli accordi raggiunti ieri, il ritiro dei miliziani era previsto all’alba di oggi attraverso il corridoio nel quartiere di Salah al-Din. Ma durante i preparativi per il trasporto destinato all’evacuazione, “i militanti iniziato a sparare”. Dunque, l’accordo che prevedeva per stamattina presto l’evacuazione degli ultimi civili e ribelli rimasti ad Aleppo è stato sospeso, come confermano fonti sia da parte governativa che degli insorti. Secondo i ribelli il regime avrebbe “imposto delle nuove condizioni” mentre Damasco avrebbe espresso il proprio disaccordo sull’elevato numero di persone da sgomberare. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato di “sperare” che la situazione “si risolva nel giro di due, tre giorni”. La Turchia ha nel frattempo accusato Damasco di ritardare volutamente l’applicazione del cessate il fuoco ad Aleppo.

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E così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che chiamerà il collega russo Vladimir Putin per tentare di salvare la tregua ad Aleppo. “Parlerò con Putin, questa sera”, ha detto Erdogan in un discorso televisivo. “La situazione (ad Aleppo) è molto fragile e complicata”, ha aggiunto il presidente turco che ha parlato dopo il fallimento dell’accordo – negoziato con la Russia – per l’evacuazione degli ultimi civili e ribelli rimasti nella piccola parte di Aleppo Est ancora fuori dal controllo governativo. Sul fronte dell’assistenza, pochi operatori sanitari stanno ancora lavorando in condizioni estreme ad Aleppo est. Esprimono profonda paura per il loro futuro immediato. Gli operatori sanitari e i pazienti di cui si prendono cura sono protetti dal Diritto Internazionale Umanitario. In un conflitto caratterizzato da orribili atrocità contro i civili, come recentemente dichiarato anche dalle Nazioni Unite, Medici Senza frontiere è estremamente preoccupata per il destino della popolazione. “È una delle peggiori crisi che MSF abbia testimoniato negli ultimi anni” ha detto Teresa Sancristoval, responsabile dell`Unità di Emergenza MSF per Aleppo. “Ricordiamo a tutte le parti in conflitto che anche la guerra ha delle regole. È fondamentale che tutte le parti consentano alle persone di fuggire per trovare sicurezza, permettano l`evacuazione dei malati e dei feriti e facilitino la possibilità di fornire protezione e assistenza umanitaria alle persone intrappolate dalle linee del fronte”.

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