In un clima sociale segnato da tensioni, insicurezze e un crescente senso di vulnerabilità urbana, Palermo accende una luce. E lo fa con la cultura, con la bellezza e con i giovani. Mentre il Ministero dell’Interno vara un piano di sicurezza per i cittadini che passa anche per l’intelligenza artificiale — con la Direzione centrale anticrimine (Dac), nel suo ventesimo anno, e il nuovo sistema “Cerebro” al centro dell’azione — in città un altro “sistema” entra in funzione: quello della cultura pubblica come presidio civile.
È questo il messaggio che arriva forte e chiaro dal Teatro Massimo, protagonista di una settimana di eventi che incrociano arte, educazione, tradizione e partecipazione. Una risposta alla paura, ma anche un grido d’identità.
Martedì 8 luglio alle 21:15, l’estate palermitana si accende tra le fronde dell’Orto Botanico. “Il Massimo per la città”, la rassegna che porta la grande musica nei luoghi simbolici della città, fa tappa in uno degli spazi più suggestivi del capoluogo siciliano.
Protagonisti della serata l’Ensemble di Ottoni e Percussioni del Teatro Massimo, guidati dal maestro Michele De Luca, per un viaggio sonoro attraverso secoli di musica: dalla Suite di Tielman Susato al romanticismo di Wagner, dalla potenza operistica di Bellini all’intensità mistica di Mahler.
Il repertorio include anche incursioni nel contemporaneo con le musiche di Heisinger, Nogara, Ortolano, fino a chiudere con l’inarrestabile energia della Danza delle spade di Khatchatourian. L’evento è realizzato con l’Università degli Studi di Palermo e CoopCulture. L’ingresso è gratuito con il biglietto simbolico per l’Orto: 3 euro.
La musica non si ferma e torna in Sala Grande mercoledì 9 luglio alle 21:00 con un appuntamento che è molto più di un concerto: è la fotografia di un percorso educativo e artistico.
Sul palco salgono i giovani del Coro di Voci Bianche e della Cantoria del Teatro Massimo, diretti da Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta. Un programma eclettico e suggestivo, che va da Ennio Morricone a Bruno Coulais, da Bob Chilcott ad Alberto Maniaci, fino a un medley tratto da Sister Act, pensato per emozionare e divertire.
Un concerto che parla di formazione come investimento concreto, di arte come costruzione di futuro. I biglietti partono da soli 5 euro: un’occasione per ascoltare la città crescere.
Venerdì 11 e domenica 13 luglio, sempre in Sala Grande, va in scena lo spettacolo di punta dell’Estate Young: Per amore di Rosalia, in occasione del 401° Festino dedicato alla Santuzza.
È un rito laico e musicale quello che il Teatro Massimo celebra con 230 giovani artisti in scena: la Massimo Kids Orchestra, il Coro di Voci Bianche, il giovane violinista Samuele Palumbo e il talento di Francesca Romana Mangiapane come solista.
Insieme a loro, la Compagnia Ditirammu, i giovani del Ditirammu Lab, le musiche originali di Salvatore Nogara, la regia intensa di Elisa Parrinello. Lo spettacolo ripercorre la storia di una famiglia legata a Rosalia, tra povertà e rinascita, in un intreccio di narrazione, danza, cunti, serenate, preghiere e canti popolari.
Un affresco corale che si nutre delle tradizioni raccolte da Vito Parrinello e Rosa Mistretta, fondatori del Ditirammu, e si arricchisce di voci come quelle di Serena Ganci, Monica Moncada, Peppuccio Pecoraro.
Tra pupi (con la partecipazione del maestro puparo Enzo Mancuso), coreografie di Pietro Tutone, scenografie e costumi evocativi, si celebra una Palermo che non dimentica, che insegna e tramanda, che affida ai bambini e ai giovani il testimone della propria storia.
Non è solo spettacolo. È un gesto civile. In un tempo in cui le città cercano risposte tra algoritmi e sistemi di sorveglianza, il Teatro Massimo si afferma come presidio di cultura e coesione, puntando tutto sui giovani, sulla bellezza, sulla memoria.
Una città si difende anche così: con l’arte che include, educa, radica e ispira. Palermo, in questi giorni, lo dimostra con orgoglio. E con il cuore.