Strage Bologna, la Digos acquisisce puntata di “Report”

Strage Bologna, la Digos acquisisce puntata di “Report”
2 maggio 2020

In mattina la Digos di Bologna, per conto della Procura di Bologna, si è presentata presso la redazione di Report a Roma per acquisire il girato dell`inchiesta “Il virus nero”, di Giorgio Mottola, andata in onda lo scorso lunedì, e la documentazione relativa alle notizie inedite trasmesse sulla strage di Bologna. Nel corso del servizio, Report aveva mostrato documenti inediti relativi al sostegno dato in Inghilterra alla latitanza dei neofascisti italiani e aveva anche mandato in onda l`intervista esclusiva a Raymond Hill, ex dirigente del movimento neonazista inglese infiltrato per conto della polizia, che ha raccontato dell`incontro avvenuto quattro mesi prima della strage di Bologna con un neofascista italiano, Enrico Maselli. Maselli avrebbe chiesto aiuto a Hill, secondo il racconto dell’ infiltrato, e nel corso di una telefonata avrebbe annunciato un importante attentato in Italia e avrebbe chiesto rifugio per i neofascisti italiani che sarebbero stati costretti a fuggire. Rispetto a tale incontro i giornalisti di Report sono riusciti a ottenere conferme circa la data e il luogo dal diretto interessato, Enrico Maselli, che tuttavia ha smentito qualsiasi riferimento all`attentato di Bologna.

Nel corso del servizio di Giorgio Mottola, Report aveva inoltre svelato come la conversazione in questione fosse stato attenzionata nel 1985 anche dalla polizia italiana, le cui indagini però non hanno prodotto nessun esito dal momento che gli accertamenti furono condotti non su Enrico Maselli, ma, per un clamoroso errore di trascrizione investigativo , su un quasi omonimo, Enrico Tomaselli. Report ha messo a disposizione su richiesta della Procura di Bologna tutto il materiale e le interviste che erano nella propria disponibilità, con l`auspicio di poter contribuire a far luce su una delle più tristi e misteriose vicende della storia italiana. La strage di Bologna è stato un attentato commesso sabato 2 agosto 1980 alle 10:25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, a Bologna, in Italia. Si tratta del più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.

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