Cronaca

Zuppi: “Papa Francesco, il Pastore che ha amato fino alla fine”

“Papa Francesco ha amato fino alla fine. Quel suo giro con la macchina, per salutare tutti e farsi salutare da tutti, è il gesto di un Papa che non si è mai risparmiato”. Con queste parole, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha ricordato la figura di un Pontefice che ha segnato la storia della Chiesa e del mondo con la sua vicinanza agli ultimi e il suo messaggio di amore universale. Quel giro in macchina, un’immagine semplice ma potente, racchiude l’essenza di un Papa che ha voluto essere tra la gente, senza barriere, per comunicare l’amore di Dio all’umanità “concreta, così com’è, senza filtri, senza ipocrisie”.

Francesco, con il suo stile diretto e il suo invito a sentire “l’odore delle pecore”, ha incarnato il ruolo del buon Pastore, quello che non si tiene a distanza, ma si immerge nella realtà, anche quando questa è scomoda o disturbante. Un approccio che, come ha sottolineato Zuppi, ha creato “qualche malumore” in chi preferisce osservare da lontano, in chi teme il confronto con la complessità del reale. Eppure, è proprio in questo profumo di umanità che Francesco ha trovato la sua missione: coinvolgere tutti, costruire ponti, abbattere muri.

“C’è tanta sofferenza per la perdita di una persona così cara”, ha aggiunto il cardinale, sottolineando l’universalità del cordoglio per un Papa che ha saputo unire persone di ogni sensibilità. Francesco non ha mai smesso di mettere al centro la persona, con un’attenzione che nasceva dalla sua fede profonda in un Dio vicino, misericordioso, capace di abbracciare ogni storia. “È la sua Pasqua”, ha detto Zuppi, un passaggio che invita a riflettere sulla forza dell’amore, quell’amore che, in Gesù, “vince il male della morte”.

La perdita di Papa Francesco lascia un vuoto, ma anche un’eredità: la speranza e la fiducia che il suo esempio continuerà a ispirare. Il suo messaggio, vissuto fino all’ultimo giro in macchina, è un richiamo a non avere paura di avvicinarsi, di amare senza riserve, di profumare di quell’umanità che è il cuore del Vangelo.

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Redazione