Il Camerlengo prende i poteri, sabato i funerali. Media occidentali in prima pagina. Parolin tra i papabili

Da Khamenei a Netanyahu: il pontefice che parlava anche ai non credenti

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È un mondo intero che si ferma in preghiera quello che oggi piange Papa Francesco, spentosi all’età di 88 anni dopo un breve periodo di malattia. La notizia, giunta nella tarda serata di ieri, ha colto di sorpresa milioni di fedeli nonostante le precarie condizioni di salute del Pontefice fossero note da tempo. “Ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa, ha conservato la fede”, recita il messaggio diffuso dalla Santa Sede, citando la Seconda lettera a Timoteo.

Nella mattinata odierna sono state diffuse sui social le prime immagini della salma, composta nella cappella di Casa Santa Marta. Jorge Mario Bergoglio indossa una veste liturgica rossa, ha il rosario tra le mani e la mitra, simboli del suo ministero petrino. La bara è semplice, in legno non lavorato, perfetta espressione di quello stile sobrio e austero che ha caratterizzato gli undici anni del suo pontificato. Accanto a lui vegliano, in silenzioso raccoglimento, le guardie svizzere e il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano e figura che molti osservatori indicano come possibile successore.

Sabato i funerali

Si terranno sabato 26 aprile 2025, alle 10 i funerali di Pap Francesco. Lo riferisce una nota della sala stampa della Santa Sede, sottolineando che si terranno nel “primo giorno dei Novendiali, sul sagrato della Basilica di San Pietro sarà celebrata la Santa Messa esequiale del Romano Pontefice Francesco, secondo quanto previsto nell`Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn.82-109). La Liturgia esequiale sarà presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio. Al termine dei funerali “avranno luogo l`Ultima commendatio e la Valedictio. Di seguito il feretro del Romano Pontefice sarà portato nella Basilica di San Pietro e da lì nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione”.

Il decesso del Santo Padre avviene in un momento particolarmente delicato per la Chiesa universale, alle prese con sfide epocali che vanno dal ridimensionamento della presenza cattolica in Occidente alla gestione degli scandali interni, dalla posizione sui conflitti internazionali al dialogo interreligioso. Francesco lascia un’eredità complessa, fatta di aperture storiche ma anche di inevitabili resistenze interne.

Il giorno successivo alla scomparsa del Pontefice, alle ore 9, si è riunita nell’Aula del Sinodo la prima Congregazione generale dei cardinali, convocata dal Decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. L’assemblea, che proseguirà nei prossimi giorni, dovrebbe stabilire la data delle esequie del Santo Padre, con sabato che emerge come l’ipotesi più probabile per una celebrazione che, secondo le volontà espresse dallo stesso Bergoglio, sarà improntata alla massima sobrietà.

Reazioni internazionali

La morte di Papa Francesco domina oggi le aperture di giornali e media di tutto il mondo, con la significativa eccezione della Cina, dove la notizia del decesso è stata relegata in secondo piano già da ieri, sebbene oggi il Global Times la registri nella colonnina delle notizie più lette.

“Omaggio da tutto il mondo per Papa Francesco dopo la sua morte all’età di 88 anni”, titola la Bbc, sottolineando come leader religiosi e politici abbiano espresso profondo cordoglio per la scomparsa del pontefice, definendolo un simbolo di pace e giustizia sociale.

Il britannico The Guardian riporta che “Papa Francesco è morto per un ictus seguito da insufficienza cardiaca, riferisce il Vaticano”, evidenziando le richieste del Pontefice per le sue esequie, in linea con il suo papato vicino alla gente comune: “sepoltura semplice a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il Papa ha rifiutato la sepoltura sotto San Pietro”.

The New York Times osserva criticamente come “durante il pontificato di papa Bergoglio si sia rafforzata la fronda conservatrice americana, critica verso le sue riforme e posizioni su migranti e clima”. Dal canto suo, il Washington Post sottolinea che “i cattolici piangono la voce perduta degli emarginati” e che “il suo ultimo messaggio, letto da un assistente, ha invocato misericordia per i vulnerabili”.

La stampa internazionale

In Francia, Le Figaro approfondisce la transizione verso il prossimo papato: “In Vaticano, tra due papi, una ‘vacanza’ rigorosamente codificata”, descrivendo dettagliatamente le regole del periodo di Sede Vacante. Le Monde focalizza l’attenzione sui “dossier delicati che attendono il successore di Francesco”, sottolineando che “il nuovo Papa dovrà affrontare questioni complesse: abusi, guerre, ruolo delle donne e spaccature interne alla Chiesa”.

Il quotidiano argentino Clarín ricorda con orgoglio il primo Papa latinoamericano, proponendo analisi sui possibili successori come Zuppi, Tagle e Parolin.

Nessun titolo in apertura del sito del cinese Global Times, ma il quotidiano riporta in un trafiletto che “il governo cinese ha lodato il contributo di Francesco al dialogo tra fedi e i passi avanti nei rapporti con il Vaticano”. Diversamente, la Russia dedica ampio spazio alla notizia: Kommersant tiene in primo piano sia la scomparsa che analisi delle implicazioni geopolitiche, mentre Moskovskij Komsomolets propone un ritratto umano e spirituale del Papa, “vicino ai poveri, contrario alle guerre, e simbolo di umiltà”.

Eco nel Medio Oriente

L’emittente saudita Al Arabiya descrive Francesco come “un uomo di profonda fede”, di grande umiltà, “apprezzato per il suo costante impegno nel promuovere la pace, la giustizia e il dialogo tra culture e religioni”.

Il Teheran Times evidenzia “il profondo rispetto” espresso dai vertici politici e religiosi dell’Iran, con il leader supremo Ali Khamenei e il presidente Ebrahim Raisi che hanno lodato l’impegno del Papa contro l’ingiustizia globale, il militarismo e la povertà, sottolineando in particolare la sua solidarietà verso i popoli oppressi, inclusi i palestinesi.

I media israeliani riportano le reazioni di leader politici e religiosi che “hanno espresso grande dolore per la scomparsa di Papa Francesco, riconoscendone l’impegno nel promuovere il dialogo ebraico-cristiano”. Il presidente Isaac Herzog ha definito Francesco “un ponte tra le fedi”, mentre il primo ministro Netanyahu ha lodato il Papa per aver costruito “rapporti di fiducia e rispetto” con il popolo ebraico.

Il periodo di transizione

Mentre il Vaticano avvia il periodo di transizione, l’attenzione si concentra sulle fasi cerimoniali che seguiranno la scomparsa del Pontefice, dalla messa funebre fino agli atti che precederanno il conclave. Il ruolo del Camerlengo nella gestione della Sede Vacante e le tempistiche previste per il conclave sono ora al centro delle procedure vaticane.

In linea con il suo stile pastorale e umile manifestato durante tutto il pontificato, Papa Francesco ha richiesto un funerale sobrio e una tomba semplice, ultima testimonianza del suo costante impegno verso la semplicità e la vicinanza alla gente comune.